Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962
c;ommissioni a Parigi, Londra e nel Messico (le commissioni furono nomi• nate dal Movimento Libertario il giorno dopo). Fu deciso, inoltre, che gli elementi della C.N.T. e della F.A.I. che si trovavano in Francia non sareb– bero stati utilizzati per le trattative. Essi dovevano rientrare nelle zone del Centro Sud, così come gli altri militanti, al più presto possibile. Il 17, i comunisti avevano diffuso, tra i combnttcnti, un manifesto in cui, tra l'altro, si diceva: « ... continua la repressione contro il P.C. La Giunta di Difesa ha intavolato discussioni con il nostro COmitato Centrale. Il Partito ha proposto le seguenti condizioni: Liberazione dei nostri mili– tanti prigionieri e loro riammissione alle vecchie cariche. Pace degna ed onorevole che assicuri l'indipendenza della Spagna. Se la Giunta non do– vesse accettare le nostre richieste, il P.C. lotterà contro di essa e su di essa ricadranno tutte le conseguenze». Il foglio terminava: « bisogna essere preparati a tutto, per impedire la capitolazione: è la consegna che diamo al p_opolo e, in primo luogo, ai comunisti ... Smentite tutte le calunnie contro il Partito. Fate comprendere che la formazione della Giunta è una manovra del capitalismo internazio– nale per lic1uidarc le conquiste del popolo, per renderlo schiavo e liqui– dare i comunisti suoi maggiori difensori ... La pace degna ed onorevole la conseguiremo con l'unità e con la resistenza ... ». Il giorno 13 il Con~iglio di Difesa conosceva le condizioni di resa poste da Franco. Non potevano essere più dure. La sola condizione era quella della resa incondizionata. Il caudillo sarebbe stato generoso con quelli in buona Cede e che non avevano commesso crimini. Questi potevano, se lo ritenevano opportuno, emigrare all'estero. Gli imprigionati sarebbero stati liberati appeua scontata la pena per i delitti commessi. Non sarebbe stato firmato alcun accordo. Il Corisiglio di Difesa comprese perfettamente il contenuto delle pro– poste. Non vi era altra soluzione che quella della resistenza per proteg– gere l'evacuazione. Nonostante ciò, per guadagnare altro tempo, sarebbero state chieste delle trattative sul memorandum di Franco. La risposta arrivò il 19, cd il 23 due ufficiali repubblicani furono in• viati a Burgos per i negoziati. Il 22, il Comilato Na:.iortale del Movimento Libertario diresse ai mi• litanti ed ai lavoratori un mani!esto. In esso si confutavano le accuse comu• niste e le (< precipitose dichiarazioni di entusiasmo totalitario >1 dei falsi antifascisti. « Chi sente le velleità filofasciste - diceva il manifesto - non può continuare in libertà. Quelli che con le parole, le azioni, la propria condotta intendono debilitare il morale dei nostri combattenti o la sicurezza delle nostre retrovie, devono essere giudicati e condannati ( ...) .cou tulta la durezza imposta dalla legge di guerra ... ». (Il Movimento Li. bertario) « ha il valore morale di dichiarare pubblicamente la convenienza di una pace che eviti nuovo spargimento di sangue » ( che non sarà) « il 11·i salvi chi può » (ma) « una situazione decorosa che permetta di uscire 721
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