Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962

nostra resistenza nella regione avrebbe fiaccato lo spirito fascisla inlerna– zionale ... Dinanzi a simile dichiarazione, il nostro Movimento ha adottato una linea di strctla ,•igi1anza sulle contingenze politiche, come potrà osser• varsi da oggi in poi ... ». Jl giorno 15 vi fu una riunione dell'Organizzazione del Centro con i rappresentanti nazionali. Il ministro della C.N.T., Scgundo Illanco, disse di essere portavoce di istruzioni firmate dai segerlari del Comitato Na:.io• nale della C.N.T. e da quello Penitm,lare della F.A.I. esiliato in Francia. Nel documento era segnalato che Azaiia e Negrin avevano raggiunto l'ac– cordo di liquidare la guerra e che il governo messicano si era impegnato ad accogliere 30.000 famiglie &ele:.ionate tra le più compromesse. I detti comitati sottolinearono la necessità di salvare anz.itutlo i militanti. Il go– verno avrebbe lauo il possibile affinchè, nei porti del Centro, fossero con– vogliali diversi 1>iroscafi stranieri pronti per le operazioni di imbarco dei profughi. Il documento, inoltre, consigliava la partecipazione di elementi libertari nella Commissione governativa preposta all'evacuazione. La Com– missione non avrebbe dovuto abbandonare l'idea di salvare i militanti che crono compromessi. Si sarebbe fatto il possibile per ottenere un piroscafo esclusivamente per l'evacuazione dei nostri militanti. Si consigliava, inoltre, di evitare duplicità di azione e di agire come Movimento /.,ibertario e non <:ome singole organizzazioni. Il 16, si tenne a Madrid una riunione del Comitato di Coordinamento del Movimento Libertario. Fu con,•ocato il tenente colonnello Cipriano Mera, accusato di aver preso « determinazioni ed assunto posizioni per proprio conto» e di essersi lasciato influenzare « da ahro elemeno (il colonnello Casado) non appartenente all'Organizzazione». Mera si di(ese con energia: si riteneva un militante disciplinato e definiva inesatta la supposta subordi– nazione al Capo dell'esercito del Centro. Anzi, a sua volta, attaccò: « I comitali devono rendersi conto della responsabilità che si assumono; l'in– successo, in tutta la situazione rivoluzionaria, si paga con la morte ». Fu replicato a Mera che J'Organizzazione doveva agire in modo uni– forme e compatto. Sino a quando non fossero state portate a compimento certe gestioni non si potevano prendere decisioni. Bisogo8\'a anelare con i J)iedi di piombo e cercare di prevedere tutto. Qualsiasi passo lalso poteva nuocere e provocare un disastro, la cui responsabilità anebbc schiacciato l'anarchismo. Non vi era altra via che quella di considerare Negrin o qual– siasi altro governo e vigilare at1cn1amcote. Anzi si contava sull'aiuto di Mera. Mera insistelte con la .sfiducio verso i comitati. Pose in evidenza il comportamento di alcuni delegati durante la visita al capo del governo. • Detta Commissione agiva in nome dell'Organizzazione. Bisognava parlare a Ncgrin da pari a pari. Inoltre Negrin contesta ad un compagno di essere elraniero. Gli. uomini e le organizzazioni dovranno rispondere, delle proprie azioni, dinanzi alla storia ». Mera si ritirò dalla riunione ed il Sottocomitato continuò deliberando alla fiue: 714

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