Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962

chista fu preso alla sprovvista dall'assurda manovra repubblicana), i fascisti potettero correre in aiuto del fronte minacciato senz'altra fatica che spo– stare le riserve accampate mollo vicino. Insomma: Teruel fu recuperata e le forze repubblicane si videro ricacciate J>iù in là delle posizioni iniziali. Dopo la pausa, che obbligatoriamente seguì alla battaglia, e preve– dendo, a ragione, una concentrazione di forze repubblicane per proteggere l'accesso al mare su questo 1>unto 1 i faziosi svilupparono, in poche setti– mane, la loro poderosa offensiva da Saragozza al mare, seguendo il versante destro dclPEbro, accompagnata eia un'altra offensiva attraverso il 6ume fino a Lerida, punto d'appoggio per un'avanzata generale di lutto il fronte di Huesea. Nella prima sellimana d'aprile le truppe franchiste raggiunsero il mare da Benicarlò per girare intorno verso Valeneia seguendo la stretta pianura tra i monti ed il Mediterraneo. Nella Catalogna l'avanzala si para– lizzò su una linea che, partendo dal versante catalano dei Pirenei, seguiva i letti dei fiumi Noguera Palla resa, Segrc, Cinca e Ebro 1 • L'alto comando franchista voltava, un'altra voha, le spalle alla Cata– logna do1>0avere scelto, in quella regione, le migliori difese per proteggere le recenti conquiste. Era, inoltre, nuovamente preoccupato per la eonquii;ta del Centro, ma lo Stato Maggiore repubblicano, non meno ostinato, gli avrebbe fatto cambiare parere molto presto. Alla fine cli giugno, lo Stato l\'Iaggiore repubblicano stabilì il prossimo piano di operazioni nel seguente modo: 1) Resistenza nel Levante (difesa di Madrid) - 2) Offensiva dell'Ebro - 3) Attacco alJ'Estremadura. L'opera– zione dell'Estremadura era passata al terzo posto, mo non ebbe luogo. I franchisti attaccarono, a loro volta, l'Estremadura (il 19 luglio), occupando mille chilometri quadrati di territorio e 24 piccoli centri, i migliori della Regione. Fermo nella sua oslinazione di atlirarc il nemico verso la Catalogna, il comando repubblicano iniziò la battaglia dell'Ebro alla data fissata. Fu la maggiore battaglia della guerra civile spagnola. Da entrambe le parti si ehbero ingenti perdite di uomini e materiali. Specialmente le perdite umane furono altissime. I soli repubblicani contarono la mancanza di 70.000 uomini. Si trattava di riserve di cui disponeva la zona catalana. Fu così che Franco si decise a farla finita, una volta per sempre, con quel &onte. Si era salvata Valencia, ma se si perdeva la Catalogna significava aver per• duto la guerra. La battaglia dell'Ebro terminò il 15 novembre. Il 23 dicembre, l'oUen• siva generale !ranchisla iniziò la sua marcia irresistibile. Il 26 gennaio 1939 cadde Barcellona, affamata, demoralizzata, rassegnata alla sconfitta. Il 10 1 Abbiamo il fermo coovincimenlo clui l'nUivit.ì del go,·cmo fran«ae, il quale in quei giorni aveva mobilitato truppe da dcatinarc 111la frontiera pirenaica, aignilìeando a Franco di non lolleure aue forze alln fronliert1 del Rosellon, detenninò più che la resistenza n:pubblieana, la paralisi dell'offensiva suJJa Cata.1ogoa. 709

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