Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962
in cui e,sì.,te oncora il re, av1·enire lo pub– blicm:.ione di &iornali e rivi.ste onarc/ii.c/1e, e per,ino di un quotidiono onarc/1ico O• domanda avveniva II proposito del quoti• cliano « Umanitò Nova»). quando do noi rhe. abbiamo fatto la rii:olu:ione, non p<).S· siamo n(' scrivere nè pubblicare nemmeno .in semplice. Joslietto men.site.? Le domundc continuurono a piovere come unn gragnuolu. Anche se gli oratori aves• J1Croparlato solamente in francese sarebbero !llali capili da tutti. Si 8\"C\'a la nella im• pressione che tulli seguivano con grande altcnzione quanto si diceva. e dal banco degli oratori si pote,·a notare come tutti seguissero parola per parola <1uanto si nn• d:n·n dicendo e come ognuno pesasse al suo iiusto valore ogni parola. La discussione che ne seguì durò più di dne ore ed, anche dopo lil conferenza, grossi rnpnnnclli di pcrso11e rimasero lungamente nella vitt a commenlarc (1uanto uvevnno udilo. La saln, che er:i 1>er un centiuaio di persone, ne a,·eva ospitnte pili lii quattro– cento, e, per alcune ore, la gente, pigiata come acciughe in un barile, nella quasi impossibilità di respirare per l'ambiente pieno di fumo, resistette e, seppure i11co11- •li:i:ioni veramente difficili, la (liscussionc si s,·olsc animata fino all'ultimo. Avc,·o l'im• pressione che quella gente, do molto tc111• po, 11011 parlasse, e che alfine gli si er11 presentata l'occasione di farlo. di sfogarsi, di scaricarsi <li tutti i pensieri che, do lungo 1cmpo, turbi11a,·ano nelle loro teslc nell'intenlo di poter capire e co11(ro111t1re situai,,011i di,·eNC. Il fatto ~ che ognuno sapew1 be11issimo che occasio11i del genere non si sarebbero verificate 11erchissà qunnto tem1>0 ancoro, e ,·ole,·ano dire e sar>erc 111110quanto era possibile, in qucll'nttimo. 19 luglio Vic1or Serge ci parla della situazione del mo,•imcnto anarchico a Mosca all'inizio della rivnluzione, dal 1911 nd oggi. Sempre com1>osto, freddo e distante, on– che parlando di cose rclativameute recenti ce le fa vedere come se fossero molto lon• tane nel 1em1>0.Ha però una faccia molto simJ>ulira cd intelligente, ed è molto intel– ligenle. Parla sempre in france6e. La sua liugua è pcrfella. t mito nel Belgio da ge- nitori russi J>rOfughl. Ci dice: ((All'inizio della rivoluzione, nel 1917, 11 ~losca, esistevano circa 14 grn1Jpi anarchici. Erano distinti per rione, ma anche per divenilà di tendenze e ve• dutc sui modi cli condurre l'azione e svol– gere 111 11ropagan1la. La tituazione era un 11ò confus11. Si pubblica,•ano diversi gior– iuili, mn nessuno 1101c,•apretendere di rnp• presentare gli nnarchici nel loro in&ieme, anche pcrchè, oltre ad es.1ere 11rivi di una organizzazione unitaria, mancavano di un programma concre10 d'azione cli fronte ai 11roblemi della rivoluzione. l\lohi furono gli annrehici che persero la vi1a durnnte le giornate d'otlobre, e parie di loro, poi, CD• tro nel partito comunisla, il reato si disperse ancora confosamenlc per tutta la Russia. Molti, dopo che i bolscevichi scalcnarono le loro prime reazioni, se ne andarono in Ucraina. « Attualmente a Mosca etii.Stono nneora 8 gruppi. ma la tilm1zione è rimasta come prima, caotica ed indecisa, senza un pro• gramma d'insieme e senza 1m tentativo di unità. Qucsli otto gruppi si J)Otrcbhcro, molto bene, dividere in tre categorie: I) in bolsecvizzanli, cioè favorevoli alla collabora1.ione coi comunisti, e, nelle lince generali, d'accordo colla dittatura del pro• lernriuto, JHlr rico11oscendo l'utilità di ri– manere fuori dai quadri del 11artito comu• nisla. 2) in me11sccviehizzanti, cioè che tro• 695
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