Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962
lutlo il mondo. La strategia del ca– pitalismo dovrebbe essere quella, almeno uelle intenzioni, di creare ( usiamo le stesse 1>aroledi Kennedy) « una bc,se straordinariamente po– lente per unire le no:.ioni commer– ciali dell'occidente, politicamente ol– tre che econornicame11te, agire come un mag,iete sui Paesi sottosviluppati e anche sii quelli comunisti e ridurre al nulla la vanteria di Kruscev di un'iniminente vittoria economica del ,;omunismo ». Però il lato debole del1'oecidente, di fronte alla massiccia compatlezza del comunismo, è il fatto che la sua condizione pili o meno democratica impone ad esso di tollerare, nel pro• prio seno, anche partiti di cosideua sinistra. E di qui la tentazione, pa– lese o segreta, di dare un giro di vite, sia pure a poco a poco, su quelle li– bertà che ancora sono possibili nei paesi cosidctli democratici. Quella volontà di unire politica– mente tutte le nazioni dell'occidcnle, potrebbe sonintendcre l'idea di rea– lizzare una sorta di fascismo inter– nazionale. Idea, forse, ancora allo stato più istintivo che chiaramente elaborato. Comunque esistono già sintomi significativi ed inquietanti, anche se non si può ancora dire che una generale lirannide sia alle·porte dell'occidente. Non dimentichiamo, però, che il « cagnolino » incomincia a nutrirsi anche di carne, e le carezze del pa– drone si fanno meno blande ... lo occasione della recente dimo– strazione anlilranehisla di molti studenti dinnazi al consolato spagno– lo di Milano, l'onorevole e missino Leccisi ( tanto per dare una prova della crescila del «cagnolino») chie– se il p~rmesso di organizzare niente- 690 meno che una grande controdimo– strazione falangista per le vie della capitale lombarda ... Naturnlmcnlc, il permesso gli fu negalo; perchè il giro di vite dev'essere lento, <1uasi impercettibile; e con la pazienza, anche in campo politico, si possono ollenere grandi cose. Per il momento è sufficiente In distruzione di qualche lapide, od il lordare i muri con qual– che svastica. Il fatto, però, che non fu permessa la controdimoslrazione non annulla una non indifferente possibilità di un certo fascismo di riserva. D'altro cauto, è necessario dare l'impressio– ne che la classe dominante non ha affatto desiderio di avventurarsi nuo– vamente in esperienze dittatoriali. E può darsi che effetlivamente sia così; ma quello che impressiona se– riamente è la stessa sostanza e le condizioni implicite nella grande contesa internazionale, dove gli in– dividui ( che poi, in ogni epoca, come abbiamo accennato, sono sem• pre quelli) destinati a lavorare per• chè la nave della società, bene o male, ubbia sempre da rimanere a galla, si trovino continuamente 1>osti dinanzi a un dilemma. La diuatura, come sistema di difc• sa interna, sembra essere un fine, o meglio un destino inevitabile per il capitalismo occidentale. Questo è ormai convinto che tutto ciò che ha posto, non solo alla pari, ma pure che ha decisamente superato, sopra• tutto in campo scientifico, l'a1:ione e il pensiero occidentale, sia dovuto principalmente al razionale sistema dittatoriale ch'è proprio del comuni• smo; e che solo con un analogo si• stema la civiltà occidentale può por•
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