Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962

c:oli di schiavitù, finisce con l'otte– nere gli stessi effetti che scaturivano <l11ll'autorità licenziata. Inoltre, la mancanza di una classe tecnica di colore, e quindi una certa imperizia neJl1affrontare complessi problemi industriali ed agricoli, oltre che una crisi economica pressochè inevitabile enlro un caos politico-militare, fi. niscono col creare rivalità tra gli t1tcssi neo - indipendenti. Proprio quello che era nei segreti desideri del sornione orso russo. Di modo che 1ft morale della fa,,ola finisce col di– venire la seguente: se volete guarire dalle vo.stre cli,gr<,zie, l'unico rime– <lio è il sistema conwni'.sta. 11 ca1>italismo occidentale, nell'af– formare che il sistema comunista di srruuare la miseria del mondo non lo colpisce affat10, lo dice nel senso di essere sicuro che i 1>opolisfruttati da una simile politica finiranno con lo stancarsi, e quindi crede nella pro• babilità di una ribellione verso il co– munismo in genere. Qui, però pro– babilmente s 1 inganna; o per lo me– no non è perspicace nel precisare le mèlc verso le quali tendono i mc• todi sovietici. La risoluzione più razionale ( riso• luzione s'intende non in senso anar– chico, ma almeno entro una sfora di ragionevole democrazia) perchè una indipendenza data ad un popolo di colore non divenga una calami1i1 per il 1>opolo che si dichiara libero, al posto di un miglioramento almeno re1ativo, sarebbe una reciproca com– prensione di tulio ciò che di posith·o si è svolto in lunghi anni tra domi– natori e dominati. Cioè comprendere che, nonostante lo sfruttamento dei bianchi, la pressione possente degli eventi, entro ]'irresistibile dilatarsi del lavoro e delJa tecnica in genere, ha fatto sì che i popoli di colore im– parassero sicuramente diverse buone cose dalla razu bianca; e questa, a sun volta, comprendere quanto le furono utili le umili fatiche della razza negra. Se quest'ultima, una ,·olta indipendente, in direzione op- 1>ostacommette gli stessi eccessi che la razza bianca commise verso i ne– gri, l'indipendenza perde completa– mente il suo valore e il suo signifi– cato; poichè essere dominali da chi ha lo stesso nostro colore, sostanzial– mente con gli stessi metodi di quelJi che a,·e,•ano un colore diver50, io fondo, \18rrebbe a rimettere in scena la medesima commedia. Riaffiou, cioè, il sorriso beffardo e impietoso dell'intramontabile principio d 1 auto– rità; per colpa del cruale, anche vasti settori della razza bianca sono stati sfruttati, e in parie lo sono ancora, in misura eguale di quella adottata verso le genti di colore. Siamo naturalmente ben lontani dall'essere contrari alle emancipazio. ni in genere dei popoli allo Sinio co– loniale; ma che, da parte nostra, il sospetto che le indipendenze, in fondo semplicemeotc politiche, con– tano ben poco quaodo in definitiva è l!ICmprenecessario mantenere arma– menti e 1>arassitismi d'ogni genere, il sospetto, diciamo, ci sembra abba– stanza giustificato. La vera inclipen– denza è ben altra cosa, e affonda in radici ben differenti da quelle che ci ranno creare un esercito ed un appa– rato statale differente solo di colore da quello che ci dominava prima del– l'ottenuta indipendenu. La slrategia del comunismo - a]. la quale viene forse attribuita mag• gior importanza delle atomiche è quella di creare vaste isole rosse in 689

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