Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962
pensiero, la realtà equivale all'auto• coscienza, il reale si identifica con l'ideale, l'essere col dover essere, la teoria con la pratica in una clialel• tica triadica di essere • non essere • di1ienire. di tesi • antitesi • sintesi. ll bene e il male, la \'erità e 1a [al– sitì,, il bello e il brutto non sono che momenti dialettici della Healtì, • Spi– rito, della Realtà • Pensiero, della Realtà • Ragione onnipotente e uni– vers11lc. La spiritualità dell'uomo, in tale 5istema 1 si perde in una vuota astrazione; l'uomo concrelo esiste solo a parole, diviene un uomo - om– bra, 1111 uomo che, a forza di idealiz– zarsi, non si accorge di 1>erdere se stesso in una uui\'ersalità fuori dulia lerrn e dnl tempo. L'umanesimo idcali5111, riducendo tutto in fieri e considerando l'uomo soggetto alla legge del di\'enire universale, impo– verisce la vita stessa, smarrisce il suo essere e si perde in un panteismo mist~rioso e in una Ragione onnipo– tente e oscura, in cui tulle le distin– zioni si annullano e tutti i 11roblcmi tronno la loro soluzione. Lo Stato è consitlr.ralo l'espressione elica supre– ma e la guerra stessa un 'rtstu:zia della Ragio11e: quindi il male come il bene, lu libertà come la schiavitù, la gioia come la sofferenza, lo srrut– tamcnlo come il dominio possono trovare una giustificazione o una ra– gione d'essere. Pertanto tale umane– simo non può accellarsi, anche se dice iI vero nel sostenere che l'essen– za dell'uomo è nella sua spiritualità, nei suoi valori ideali e nelle sue vir– tù morali. Respinto come unilaternl<> sia l'umanesimo del materialismo uma– nis1jco. sia l'umanesimo dell'ideali– smo panlogistico, non resta che ac– cettare, come la più vera e la più 682 concreta, la concezione dell'umanesi– mo spiritualistico. Infatti per lo spiritualismo la realtà non si può ridurre tutla a materia nè tutta a spirito, l'uomo è conce1>ito dualisti– camente come (< sintesi di spirituali– tà e di animalitì1 »: l'uomo è ani– malità in <1uanto naturalità, e spiri• lualità in quanto razionalità; è un animale razionale, direbbe Aristo– tele. L'uomo è « 1>ersonali1ù », ossia individualità corporea e universalità spirituale; è sintesi dinamica di valori materiali e ideali; è istinto egoistico e capacità di elevarsi al di sopra dell'istinto i è sensualità ani– nrnle e razionalità creatrice; è inte– resse particolarislico e interiore e ideali ti, uni\'ersale e superiore; è sete di utilità e fame di moralità; è soggetto al determinismo nel suo aspetto fisico e fisiologico e nel.lo lcmpo capace di libertà in quanto ragione e volontà; può cadere nello errore, ma ha la facoltà cli tro,,are e riconoscere la verità, è natura e spi– rito; pnò divenire strumento di male quando si corrompe e strumento di bene <1uando si educa; può soccom• bere all'ambiente, mn può anche tra• sformare l'ambiente; nasce ignoran– te e può conquistarsi una cultura; viene al mondo con un tempera– mento e può formarsi un carattere e darsi una profossione; nasce ano– mico e con la semplice attitudine al giuoco e può divenire autonomo e conquistare la natura con la forza del suo lavoro: è veramente un com• pendio della rcaltù o, come è stato definito, un « microcosmo », nel qunle si trovano tutti gli elementi e i principi componenti i differenti es• seri dcJl'universo. Il vero e autentico umanesimo non può non aversi che in una visione
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy