Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962
28.000 dinari al mese; il commesso intorno a 23.000, la commessa 17-18 mila; in una sarloria , 1 icina chiedo il prezzo di un abito da uomo fatto su misura: 25.000 diuari, se di stoffa buona, lutto compreso; 3-6 mila dinari di pili che Lm vestito confozionato, altrettanto. buono. Ci sono tre bar-ristorunli sulla ,,ia grande, coi tavolini esterni se1111>rc occupati, nel Htrdo 1>omeriggio e la sera; un bicchierino di Slijvovica costa 20 dinari, un ottimo cafTè alla turca 35, una bo1tiglia di birra da mezzo litro 90 dinari. I gelati si 1>olcvauo trovare in <1uallro o ciuque ho1tcghe, per la verità piullosto sporche e malandate; mn verso la fine di luglio le autoriti1, riscontrala troppa mancanza d'igiene nella con(ezione e nella conservazione del prodotto, proposero ai negozianti cli unirsi in una coope– rativa di produzione e di vendita, e di aC<(uislnrc successivamente (con larghe facilitazioni creditizie) del macchinario moderno; 01>pure di cessare la produzione. E questa fu l'alternativa scelta dagli interessati: non per il denaro che sarebbe in un secondo tempo occorso per le m1ove attrezzalure, nrn per una straordinaria 1)8ura d'ogni forma d'associa;,,ione: col risultalo che i gelati scornpan•ero dal l)aese: A Velika Pinna l'impressione complessivo - (atta so1)rattu110 {li vi– sioni esteriori e di mo1ivi psicologici - è quella di trovarsi in un grosso borgo d'Italia meridionale ( ma con una rcahìa economica, con un impulso produttivo, superiori). All'uscita della stazione (erroviaria ci sono quattro o cinque lustrascarpe, uomini e donne, giovani e vecchi; gli im•i1i sono pressanti e poicl1è si rivolgono a me in tedesco - come fa in Jugoslnvia la massima parte della gente, <JUall(lo tenia di parlare a uno straniero - mi affretto a corrcgcrli. Allora uno cli loro, subito ricsumaudo il maggior lascito della nostra civiltà, littoria e non: « lo lucidare, signor capilaoo ». Dirimpetto alla stazione c'è la posta, un luogo brutto e vecchio co01e tulli i vecchi uffici posi ali d'Europa; siccome vengo dall'Italia, si fanno premura di presentarmi al ((controllore ,,; che ha venticinque anni di scr– "izio, dappertutto; sotto i tedeschi, gli italiani, i romeni, gli ungheresi e cli 1u11i ha -imparato la lingua. Da qualtro o cinque anni è qui, a posto finalmente, con una casa sua, proprio al limite del nostro accampamento. Accetto l'invito e vado a trovarlo: la casa è misera, soltanto qualche mobile vecchio e Ire bo11iglic di Slij, 1 ovica di produzione domestica; ma il terreno intorno, allo stato naturale, è grande e bello. « Devi vedere la sera, non resta libero un filo d'erba; dappertulto coperte e coppie, gente che dorme o che è troppo desta; bisogna star allenti a passare, per uon calpestar qualcuno. Una cosa solo m'ha seccalo un poco: due inglesi, da rne invitati in casa un 1>omeriggio, ci sono rimasti anche dopo ch'ero tor– nalo in ufficio e hanno continuato per Ire ore a Care <1uasi all'amore davanti a mia mudrc: è unn donna di scltnnt'anni, non si può (arie vedere certe robe. Che razza cli educazione, che superbia hanno qucsli inglesi! Per di più ci considerano degli straccioni, 1>routi ad acccltarc tutti i loro rifinii. Que due, siccome erano rimasti senza soldi, volevano che gli com1)rassi una vecchia giacca e un paio di panlaloni tanto schifosi, da ,•crgognarsi ... ». Ma a mc intcressnuo soprattutto i rapporti umani fra i volonlari, 631
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