Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962
plicitamenlc per giustificare il busso livello di vita e le s1>crcqua7.ioni pali te dai lavoratori del suo paese: a simiglianza degli economisti di parie capitalista, che alla naturaJc,,.,,.a del mcrcalo addossano i diretti socinli del loro sistcma 1 ma da essa prescindono allegramente, quando occorri. salva– guardare gli interessi della classe dominantc 1 per 111<1uale lavorano. Ed ceco due gustosi esempi di costo di trasporli: da Velika Plana a Belgrado in ferrovia, 91 chilomctri 1 496 dinari (5 1 4 dinari al km.), sui brulli, normali accelerati; se si prende l'automotrice 200 dinari in pil1 1 di llrcnota,,.ione del (lOSlo, del resto, comple1amcnle tcoric11. Oa Vclika Plana a Skopje sono 360 chilometri 1 1460 dinari ( 4, dinari al km.), con un ac– celerato che inqliega undici ore; ma il viaggio si riduce a sei ore con l'automolrice rapida sino a Nissa e l'espresso dopo: così occorrono in 1>iù, 200 dinari di falsa fHcnotazione, 300 di supplemento rapido e altri 300 di supersu1>plcmcnto per l'espresso; sicchè in fine il costo effettÌ\'O sale a 2260 dinari, cioè 6,2 dinari al chilometro. La complicazione di questo conto non è soltanto amminislrativa, ma anche pratica; J~Oichè ho do\•ulo conservare, f)Cr I.tic percorso, ben sei higlielli: foglio di Jlrcnola;..ione, biglicllo nor– male, più <1uallro da 150 dinari ciascuno, che totaJi,,.,,.auo i 600 dinari ne– cessari a monlare su un treno esrlresso, quale clic sia la lunghc,,.za della Ira Ila. In un bar di Velika Plana faccio la conoscenza di un italiano, che abita a Belgrado ormai da quaran1'anni; già negoziante, ora pensionato; il quale dopo f(trnlchc stanca raccomanda7.ionc di scgrelC7.7.a, risponde \PO• lcn1ieri alle mie domande, aggiungendo brani della sua \'ila e della sua cspcrien7.a. (< E durante la guerra come se l'è cavala?». 1< Oh nulla, quando si è una brava persona, onesta, che fleusa soltanto ai falli propri, nessuno gli (a del male ... con Paiuto di Dio ►). (( E dopo? n. « lo sono comunista, ho avuto una pensione, 1>iccola ma sicura; in più sono consulente presso una impresa ,li commercio estero. dove gua– dagno poco: eccello <1mmdo sono in lrasfcrta, come oggi. Mangio una volta· al giorno ahrimenti crepo, con la pressione che ho; non fumo; non ho vizi; i vestiti me li compro quando vado in Italia a lrO\'arc mio fratello. In Jugosla\•ia il \'ilio è a buon mercato, l'affillo anche: duemila dinari al mese, per due stanze e cucina (sen7.a acqua), in una casa ,•ecchia. In un palazzo nuO\'O, <1uat1rocamere pili servizi, costano diecimila dinari al mese. Volevo fare una sorpresa a mia inoglie, che non ce la fa più a scen– dere alla fontana con il secchio, e ho comprato un appartamentino - ca– mera, cucina, scrvi1.i - 300.000 dinari. Ma è stato un duplice sbaglio: non sono riuscito a sloggiare gli alluali inquilini, anche se posso dimo– strare di averne realmente bisogno; llerehè sono una famiglia di operai e non sanno dove andare; in più mi hanno chiamalo in consiglio per sapere come ave,•o fallo a metter via tanti soldi l>. (e La\·orando molto e mangiando poco, gli ho risposto: che è la verità l>. 629
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