Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962
Un abito eia uomo, peso e qualità media: 20.000 dinari; un paio di scarpe 2500-4500; stoffa per vestiti da donna 350-970, da uomo 150-1800 dinari al metro; una bella sottana 4500; calze di nylon 680-1450; una camicia da uomo 2300-5250; un impermeabile 3-7 mila dinari. Un orologio S\•izzero ( Zenith, Longines) 30-35 mila dinari; un buon orologio di produ– zione nazionale, o importato eia un altro paese socialisla: 10-15 mila; una radio portatile ( di dimensioni non minime) 38.000 dinari; una radiolina da casa 16.000; un radiogrammofono a mobile 58.000; un televisore di murca occidentale (Philips ad esempio) 390.000; una macchina per scri– vere portatile 50-60 mila dinari; una bicicletta 25 mila; un dizionario dal serbo-croato al tedesco ( 30.000 parole) 350 dinari; un romanzo di 400-500 pagine: 500 dinari se d'edizione popolare, 1500-1800 di lusso. Durante una conCereuza sulla politica interna jugoslava, tenula ai vo– lonlari della brigala internazionale da un burocrate di medio li\•ello venuto da Belgrado ad erudirci, uno di noi gli chiese qual'era il meccanismo per la fissazione dei prezzi e dei salari e la ragione delle differenze esistenti in questo campo fra zone povere e zone ricche, fra regioni industrialmente sviluppale e regioni arretrate all'interno della Jugosla\'ia; c quanto Inie diversiti1 Cosse eom1>atibile con una pianificazione efficiente in uno slato socialista. La ris1>osta, bella come esem1>lificazione teorica ma poco soddi– sfocenle sul piano pratico e sociale, fu pressapoco questa: lo sia lo c'entra molto poco in tulio ciò; sono i colle11ivi degli operai e degli impiegali quelli che slabiliscono all'interno, per sè, il. livello delle retribuzioni e verso l'esterno, per i consumatori, la scala dei prezzi. Le eccezioni si rife– riscono al prezzo di <1ualche prodotlo fondamentale, fissato d'autoriti1, e a certi rapporti che il go\•erno esige siano mantenuti fra il reddito 101ale di un'azienda e la sua <1uota distribuita ai lavoratori (ufficiahucnle in Ju• goslavia non csislono 1>iì1salari c s1i1>endi, 1>oichè questi sono considerali la parie del reddito aziendale che i lavoralori si attribuiscono). A parte la 1>atcn1edi irrcs1>onsabilità e <rincapacità che tale ris1>0sta, se descrivesse il vero, attribuirebbe alle autorità go\•ernative (in reahì1 lo staio interviene di 1>il1,con una infini1i1 di mezzi diretti e i11dire11i, c da quest'anno con molto maggior , 1 igore che nel recenle 1>assato: 1>ur senza riuscire a frenare l'inflazione) - il suo vizio Coudamentalc, sia nel tenta• tivo cli rovesciare sui lavoratori la responsabilità del carovita; mentre in effelli la formazione dei prezzi dipende in larga misura, qui come in tulio il mondo, da pure scelte politiche arbi1rariamente i,nposte dal celo diri– gente ai lavoratori, i quali non fanno che un 1 uzione difensiva, quando cer– cano di guadagnare di più. Oltre a ciò, nelle parole del rclatol'e ti1a10, come in quelle di altri interlocutori jugoslavi in buona fede, mi ha sorpreso <1uella fede nel mecca– nismo del mercato e nella libera concorrenza, che oggi trasuda da molta pubblicisliea economica jugoslava e d11 tanti discorsi ufficiali: come fosse qualcosa di effettivamente operante, davvero buono a sanare i mali cli una economia malata o sbagliata. Con quesla brulla aggiunta, da parie di 1111 funzionario di uno stato socialisla: che del meccanismo egli si scrvi\'11 im- 628
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