Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962
sempre uu animale che obbedisce, incapace d'umorismo. Sull'autostrada i volonlari tedeschi lavoravano bene, rapidamente, ben organizzali e face• vano hworure ahrettan10 chi capitasse con loro. Una mallina un amico belga, dopo ner falicato due ore senza sosta, nel loro gruppo, s'arresta un altiruo e per divertirsi prova a incitare un tedesco che gli 1>assadavanti di corsa con la carriola strapiena. « Vite! Jlite! plus vite!»; e <1ucllo accelera immediatamente, meccanican1cntc, credendo trallarsi di un ordine. Di una specie particolare - dissonante dalla <tuicta, si1npntica, apoli– tica andatura della brigata internazionale - era la delegazione polacca; l'unica ouzionalisticamcutc impegnata in misura risibile, pomposamente stretta intorno al suo capo ufficiale. Appena arrivati, invece di erpicare la terra antistante alla tenda, come han fatto gli altri, o geuarvi la semente ( in due notti nasceva un loglietto delicato e puro, da incantare) vi dise• guano sopra, con sassolini bianchi e briciole di maltoni, lo stemma ufficiale della Repubblica Popolare Polacca; e di fianco montano una tavolu di propaganda piena di cartoline illustrate delle città polacche. Infine una sera, vengono a svegHare chi già dormiva, e organizzano, unici fra tulle le delegazioni, una specie di ricevimento ufficiale in onore della Polouia, invitando uu espoueutc o due per ogni paese rappresentato nel campo. li comando jugoslavo (a metter fuori dnll'cconomo, per dovere di cortesia, qualche panino e del succo di frutta; i polacchi, estraggono dolciumi na– zionali e tre bottiglie di. vudka c il loro capo, davanti alla tavola imban– <lita, pronuncia, scimmiottundo la stupidità dei politici adulti, lo scipito inu• tile discorsctto di propaganda. Un capello jugoslavo risponde, lui replica, founo i brindisi alle patrie, i ringraziamenti, ccc. Un francese che fin quando non toccava a lui aveva storto il viso per schcruo, di fronte a tanta micro– ufficiali1i1, <1uando arri,,a il suo turno, si alza scrio e solenne da far venire uno sbocco di disgusto, e dice: « Au ,iome de fo Frat1ce, je vo11s remercie ... ». Siedo a fianco ciel capo-delegazione polacco, laureando in economia, ormai sulla trentina: gli 1>iaccrebbc, finiti gli studi, hn•orarc in una azienda industriale ... « Ma non potrò farlo - mi confida con un mezzo sorriso e col tono pretesco di chi vuol mostrare d'esser costrello a subire una ,,olontà più alla, che in rcaltit accetta di buon grado, perchè gli scn•c a Cnr car• riera - dovrò probabilmente lavorare io un ufficio statistico centrale, do,•e il parlito mi nrnuderà. E tu, sei anche tu nel partito?»(< Be', io sono nel movimento anarchico ,, ; però non riesco a com1,rc0<lerc, dalla sua faccia un poco stranita, e dai suoi occhi che navigano senza sguardo in un cc• cesso d'umore acqueo, fino a che punto non mi prenda sul scrio. I due gruppi più numerosi - 20-25 volontari ciascuno - sono quello belga e <1ucllo Cranccsc: i belgi si divertono n litigare Cra valloni e ri.uu – minghi, incolpandosi reciprocamente o della 1>crdita del Congo o dclln de– littuosa impreparazione ,,olitico•socinlc in cui è staio abbandonato. I rranccsi sono <1uasi tutti socialisti non del partito di Mollc1, alcuni impie– gati in un11piccola atti,•ità politica a livello di quartiere o di 1>acsc: slra• namcnte fiduciosi ch'cssa raggiunga in tem1>0 uu'imporlanza nazionale, e che il fascismo non possa mai dominare in Francia (da un secolo troppo 622
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