Volontà - anno XV- n.10 - ottobre 1962

re di tutti», avrebbe superato ogni motfro migliorare ae stesso e i suoi rapJ>orti con di guerra ,li conquist11 o im1ierialisl11, i suoi simili. Ora, 11erconcludere, dopo il tenta1ivo tli formcy ,li offrire un Emilio cristianizzato o dopo che le « mcsdamcs » di Parigi, aven– do letto il romanzo pedagogico tlcl Hous– aeau, mostra,•ano n\l'Opcra di seguirne le dottrine ostentando di allattare da 5e la loro creatura, cose di cui il Rousseau avrtb• be riso e de1>lora10. non sa11piamo se lo stesso farebbe sap~utloi;i 11recursore del man:ismo. Eravamo abituali a conoscere un Roua• •rau individualista, rivoluzionario e co11scr· ,·atorc insieme, vicino alla natura di un Antislcne con qualche venalura di Aristip• po; un Rousseau che si dibaueva fra la « r(li,son » e le u coeur ». lra la libcrl3 c l'au1orità. Come definirlo? Il Della Vol11e .si fa forle di una frase del DiJcours per forlo divcnlare un precursore del socinlismo e per giunta scientifico. Tutta\'ia reslllno arquisite alla coscienza moderna esigenze e sugges1io11i di !Rousseau. Rcinano le esi– genze del riSJ)ello dell'uomo, della J)rogrcs• .9j,•ità dell'opera educati,·a, dell'attivismo, della fondamcntali13 della religione. della moralità a ba.se della 1ioliticità, della dc• mocraticità della eonvi,•enza unrnna, ecc., tulle cose che 11011 so110 socialismo scientifì, c-:oo marxismo. O'ahra parte l'opera del Della Vol11e ,•,iole essere un chiaro avverti• mento contro le evasioni metafisiche cd on• 1ologiehc ed un richiamo alle esigenze della \'ila concreta e della storia . .i\Ia. crediamo, elle per assmncrc questo atteggiamcnto non occorra CMere storicini o scientisti o ma, lerialisli o esaltare la Russia; anzi. per ri• tornare alla 110.sizionc filosofica del Della Vol11e, riteniamo che il circolo dialenico « coricreto•aJtrntlo•concreto », faccia l\101110 prigioniero dell'cmJ)iria senza che .si possa dislingucre ,!alle cose materiali. Pur ave11• clo ris1ic1to per la materia o 1>crl'economia con i suoi raJJ))Orti di 11ro<l11zione, l'uomo c'è ))Cl' trascendere tulle queste «coso» e P. RIGCIO JEANJAURES Pagine scelte sul socialismo (Ed. Opere Nuo,·c, Roma 1962. pag. 173, L. 700). Jcan Jaurè.s è figura trOJl))0 nota J}er ri• eor<larla ai lettori ed è 11crsonalità troppo compless.1 jlcr tentarne, in que.s1a sede, 1111• che un abbozzo. Tuui conoscono quel suh eclettismo, che fu anche detto Ja11reJiJmo. la sua lolla contro il militarismo cd il clr, ricaliamo a proposito dell'affare Dreyfus: molti sanno della sua Storia Jocialista dello Rivolll::iorie francese. che res.la un'opera di nn cerio respiro, così come sanno del suo assassinio J)Cr a"er J)l'CSO decisa po~izionc contro la guerra, alla vigilia del primo con, flillo mondiale. Criliche .alle posizioni socialiste del Jaurès? Mollissime, almeno da parte no, stra. Ma anche tanta riconoscenza J)er il suo umanesimo. Nel volumcllo presentalo 110110 raccolte al. cune pagine nUinte al volume l'ages c/1oisies de )can Jaurès (Riedcr, Parigi, 1928): gli argomcmi lrallati sono i 1>iùdisparati, dal socialismo e libcr1à, all'organizzazione del, l'inseg11amen10, dalla isln1~ione alla qucstio• ne religiosa, dall'arte e socialismo al laici– smo dell'insegnamento, etc. Ci si consenla per finire di citare un pcn• siero sul suo lnicismo: « ... ogni verità clie 11011 viene do noi i, u,ia me11:ogna; ... se l'ideo &tes.10di Dio a.m1meJse una forma palpabile, se Dio stesso Ji crgeue, visibile, sulle mollit11di,1i. il primo dovere dell'uomo Jorebbe di ri/i1i• tllre l'obbcdie11::a e di trattarlo come l'egua– le con cui si discute, no11 come il padrone d1e si subi.sce ». 605

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