Volontà - anno XV- n.10 - ottobre 1962

Breve del storia sindacalismo 15 · co111irw11 dal "· 8·9 libertario spagnolo Comunisti e libertari in guerra Et Fu o R I discussione che il nemico fosse in possesso di maggiori quan- tità di armi, e piÌI efficienti, di maggiore capacità tecnica, tattica e stra• tegica, come unità di comando, sopratutto dall'autunno 1936 quando Franco fu esaltato come caudillo durante una riunione di generali. Ma tali fotti non spiegano la serie delle catastrofi militari subite dalla Repubblica a parlire dal 1938. All 1 epoca uessuno faceva la guerra per proprio conto se si eccettuano i comunisti ed i loro alleati. Per comprendere la serie delle catastrofi bisogna tener conto del crollo morale verificatosi tra i combattenti pili agguerrili. Molto significativo è quanto si verificò dopo la sconfi11a dell'Aragona. Molti soldati cd ufficiali, di tutte le ideologie, ritirandosi, arrivarono fino a Barcellona. Alcuni di essi furono fermali nei pressi della frontiera. La 43 11 Dh•isionc, comandata dai comunisti, si rilirò per la Valle di Aran verso la Francia. I comandi crede– vano che la disfatta fosse definitiva. Dopo che venile ristabilito il fronte lungo i fiumi Segre cd Ebro, la 43• Divisione rientrò in lspagna. Quella che (u una vergognosa ritirala fu convertita, clalPUfficio Politico del P.C., in 1111 fatto d'armc glorioso. Nell'attraversare la frontiera tranccsc, ]'intera Divisione lasciò tutto l'armamento e l'equipaggiamento nelle mani delle autorità del Paese vicino. La demoralizzazione si era impadronita dei combattenti volontari che si trovavano al fronte fino dai primi giorni della guerra. Il 25 agosto 1938, il Cor.nmissario del Gruppo degli Eserciti de11a Catalogna, Gil Roldan, in"• formava la sua organizzazione ( C.N.T.) delle numerose diserzioni che si verificavano al fronte. Molli dei soldati che disertavano erano veterani che già si erano battuti sempre coraggiosamente. Le diserzioni non si veri– ficavano nelle zone poste cli fronle al nemico ma in quelle poste nelle re– trovie ed erano causale dal malcontento. Scarsità di cibo, mancanza di indumenti e SJ)ecialmente di scar1>e (molti soldati si proteggevano i piedi con pezze cli sacco), ritardo della corresponsione delle paghe, cattive notizie da 1>ar1cdei familiui, irregolarità del servizio postale a causa della cen• sura, e tanti sacrifici imposti proprio dalla guerra costituivano i principali motivi della demoralizzazione delle truppe. 576

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