Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962

Russia 1921 (Note di taccuino) Ver.so lo fine dell'aprile del 1921, costreuo o kuciare l'lt•lia., andavo in Ruuio. /\'on era cosa facile, allora, l'arrivarci. Aurcnier.sota la Svi:zera e lo Germania clan.de– ,tinamente, con un ptu.Joporto ruuo, COtnd' uno dei numerosi prigionieri ruui che rien• trovano dalla Germania, ini:iai il vianio. Con me e nelle mie medesime condizioni vi erano anche molti comunUti delegati che dovevono partecipa.re al Jecondo Congruso che l'lntema;ionole ComunUta doveva tf'nere nel maggio a Mosca, ed altri che dovevano pGr– ~cipare al Congresso CoJtitutivo dei Sindacali Roui. Tutto il gruppo degli italiani ve11ne agsregoto od un corriere diplomotico, e con lui &entammo il passaggio auroverso l'Estonia, dove la guerra ero da pochU1imo pau4ta e, da poco, ,i ero fatto tacere il cannone. Quello che stavo per intrapremkre, poco più che ventenne, era una grande ed impor– iante esperiem:a. Pieno di giovanile entusia.smo, con altri. due anarchici, Pietro Bru::i (nel 1945 fu.ci: lato dai na::isti a Legnano), e Francesco Che:.::.:i (egli ci aveva precedu.to di una ,euimana) ini:.:iammo il lu.ngo viaggio. Nostro intento era di. andare in Ru.uia per rimanerci, per lavorare in favore dello rivolu:ione. lontano da noi era il penJicro che, una volta conosciute le concli:ioni della Rus,VI, wremmo ritornali. in Europa. Volevamo vivere tu.tta l'uperine:ia rii..-olu.:ionarVI.Pu.rtroppo, pre,to ci accorgemmo che anche l'entu.,1ia.,mopiU grande ha dei limiti. Mi è rima.sto impruso, e lo ricordo sempre, un piccolo dettaglio cl1e fu. anche una prima doccia fredda. Il corriere diplomatico che ci accompagnava - ce lo confidò lu.i ,teno - era un agente della poli:ia politica, allora la « Yeceka •· Molto gentile con noi, quando in treno illcominciammo a cantare il canto popolare itali.ano « Bandiera Rosso», con molto entu.,ia.,mo ci propo,e di modificare un ritornello, e preciJamente quello che diceva: « Yfra il socialismo e la libertà» con « Viva il ,1ocialismo e la Veceka •· Era una piccola. «cosa• ma ci. aveva colpiti tutti in maniera terribile, Per noi, socKf• li.,mo e libertà non potevano andare di,1giun1ai, co,ì come non potevano andare unite poli:ia e libertà. Poli:ia e libertà non potevano andare d'accordo e tanto meno sostituirsi, a meno che .,;. 1,•ole.JSe la morte del JocialiJmo. Cerio erano momenti molto difficili per la Russia rivolu:ionaria. La guerra impegnava ancora molte delle 111e JCarse riJorse e il blocco slava per .JoffoaJrla, per farla cadere per fame. Vivere quei mesi e quegli anni è ,tata una e.Jperien;a superba anche se dolorosa. Entu.sia.smato dalla importan:a delle co,e e degli uomini che mi t'ircondavano, prui l'abi– tudine di gettare &iii delle note, affrettale ma preci.se, di. quanto vedevo e sentivo, penJando d,e un giorno, forse, avrebbero potuto ,eri,i.r1ni a ri.vivfre quei naomenli. 513

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