Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962

Economia Teodorovic - per mantenere la sua politica di indipendenza dai blocchi, politica giusta e unica possibile, si fa sempre più grande»; ma è chiaro che conviene anche all'Europa, non soltanto agli Stati Uniti - che sono quelli che sinora hanno dato di più - che tale prezzo, per quanto dipende dal mondo occidentale, non sia troppo elevato; tanto più che oggi i paesi del Comecon stanno cercando un modo decente per rioffrire alla Jugoslavia, non ufficialmente 11111 di fatto, un buon posto fra di loro. Il co,ifronto con l'a11teguerm, sempre in termini generali, non è diffi– cile: la 1noduzione industriale si è quintiplicata ( in Italia, partendo da un volume molto maggiore, più che tri1)licata); la produzione agricola globale, alle,•amento conq>reso, è aumentata di un 30% ( in Italia di un 40%); mentre la popolazione è cresciuta del 20%, passando grossomodo da se<lici a diciannove milioni. Tra il 1939 e il 1961, la 1>rodm:ione mine– raria è aumentata di 3,4 ,,ohe, quella delle industrie urnnuFatturicre di 5,17 volte, <1uella di gas e di elettricità di 5,4 volte. Il volume complessivo deJla produzione delle i,ufostrie meccm1iche viene stimata a 452.000 tonncllalc annue, l)Cr un valore di circa 273 mi– liardi di dinari; il che c<1uivalc a un valore intorno ai 600.000 dinari 1>er 1onnella1a, indice di un grado di lavorazione non molto avanzato. Inoltre troppe imprese operano su licenze e breveui esteri, mediante accordi co– siddetti di collaborazione economico-industriale, la maggior parie dei quali, non contiene alcuna clausola che impegni Pazienda estera ad acquis1are gli articoli prodolli in Jugoslaviu sulla base <lclle licenze stesse ( ma una buona eccezione a <1uesto proposito è l'accordo con la CitroCn). Talune imprese jugoslave si limitano da anni a poche operazioni cli montllgt;io, senza a,,er la minima intenzione di giungere ad una anche parziale autonomia tecnico– produ11iv11. Per certi 1i1>idi 1Hoduzione sono stati ac<1uista1i diversi bre• velli; così, su licenza slranicra, <111nran1aimprese costruiscono macchine agricole, <1ua11ordici - macchine utensili, tredici -- macchine per l'edi– lizia, olio - autocarri, due ( Fiat e Citrotin) -- au1ovet1ure; e ciò in un mercato limitato come quello jugoslavo e con sbocchi all'esportazione spesso inStabili e incerti. Il Comi1a10 Economico del Parlamento sta ora studiando tutta la <1uestione, strcttamenlc connessa con l'intero svilup1>0 del settore e con la sua cffct1iva redditivilù economica, specie valutaria (in effetti il valore aggiunto nazionale tli molli 1nodot1i della meccanica ri– sulta assai limitato e <1uindi diventa discutibile la convenienza di conti• nuarne la produzione), e 1>are stia preparando un'apposita legislazione cli.– sciplinatrice: revoca del 1>errncsso di utilizzo di bre,•ctti economicamente o finanziariamente ingiust·ifìcali; concessione di nuove licenze soltanto <1ua– lora l'impresa jugoslava si impegni u raggiungere una certa autonomia e un dato livello di produzione in un tempo determinato; oppure quando la ditta straniera assicuri l'acquisto, o il suo sbocco su altri mercati, di una quota del prodollo. Un esenq>io tipico del corn1>lcsso grado di dipendenza dall'estero di un'industria jugosla\,a altamente es1>0rtatrice è <1uello rcla1ivo alle coslru– :.ioni ,wv<lli. Nel 1960 furono vcnd111ca eommittcnti stranieri navi per un 480

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