Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962
suffragio diretto sarà mantenuto soltanto per l 'ele:r.ione delle assemblee co– munali, men1re i membri dei 1Mrlarnen1i delle repubbliche e della federa• zione sarebbero scelti soltanlo su delega delle assemblee comunali - sa• ranno contenule, a1>punto, nella nuova legge fondamentale. Il conflitto in corso ha i membri della commissione incaricata di redigerne il testo è un un riflesso della siluazione criliea generale: l'aluogcstionc aziendale, che la Cos1i1uzione avrebbe do\'ltlo defini1ivamcntc !llancirc, è una delle cause della crisi, almeno nella formula in cui oggi è attuata. E nuovamente in discussone sono anche altre grosse questioni: decentramento amministra– tivo, poteri delle re1mbbliche federate, limiti della proprietà individuale ( oggi dicci-quindici ettari, una casa di non piÌI cli due appulamcnli, una automobile), rieleggibili1à o meno alle cariche pubbliche e aziendali, 1>ii1 chiara definizione della 1>osizione jugoslava nei confronti dei due blocchi e \'erso il terzo mondo i precisazione dei compiti e dei rapporti reciproci fra Lega dei Comunisti e Alleanza Soci11lis1a dei Lavoralori, ecc. Quanto possa durare <1ues1Operiodo di transizione, con le sue diffi. coltit e con gli sforzi di elaborare un nnO\'O indiriz:r.o \'alido per qualche anno - non mlii via d'uscita prov\'isoria e contingente - è arduo pre– vedere; ma i cinti a disposizione e il modo come sono state superate lepre• cedenti dure esperienze fanno stimare che la riprest1 possa delinearsi sol– tanto 1icrso le, fine del 1963; " me110 che la produzione agricolo risulti, <111estae la prossima estate, così abbondante, eia dare una vigorosa sforzata a tutto il sistemu economico jugosla\'o: frenando l'aumento dei prezzi al 1uinuto, anche di quelli dei 1>rodo11iindustriali, offrendo sufficienti materie 1uime alle indus1ric di1>enden1i, risolle,•a1l{lo le esportazioni a un livello normale, riducendo il peso delle importazioni di derrate alimentari. In– falli l'economin jugoslava, nonoslanle i successi ottenuti nell'aumento della produzione industriale (1ri1>licatasi dal 1948 al '61), è ancorn largamente di1>endentc dall'agricoltura e dalle sue vicende, e in misura sostanzialmenle molto maggiore di quanlo indichino le cifre della contabiliti1 nazionale: che alla agricoltura danno ap1>cna un 30% nella formazione del prodotlo sociale lordo. TI tempo della ripresa dipenderà anche, O\'Viamcnte, dall'at1cggia– mcnto deJl'estero: non solo di aiuti e cl.i crediti ci biso15110 fo Jugoslavia - non si stancano di ri1>clcrc le aulorilÌI di Belgrado - ma anche di una costante, sicura possibili1:1 cli e<1ui scambi commerciali, senza discriminu– zioni, scnzu barriere di gru1>1li; altrimenti non potranno essere rimhor• sale ne1>pure le facilitazioni di ieri e di oggi. L'at1egginmcnto sinora adol– tato dai paesi del MEC, di tenere in troppo poco conto i piccoli e medi 1>artner esterni, danneggia in misura molto maggiore i paesi semi-indu– strializzati, clic non quelli che ànno già raggiunto il li,•cllo industriale del MEC slcsso; ma per la Jugoslavia il danno è ancora maggiore, poicl1è l'arca del Mercato Comune, che sta conglohando anche una 1>artc di <1uella del– l'EFTA, rn1>prcscnta come un grosso macigno messo davanti alla porla del– l'occideutc, proprio nel 1110111cntu in cui 111com•ersione ad ovest del com- 478
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