Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962

l'anarco-comunismo è, innanzitullo, la itlcologia e la laltica della classe operaia, ciel 1>roletariato, delle altre classi lavoralrici, degli sfrulluli e ,!egli oppressi in generale, perchè è l'ideologia e In tattica di <1uan1i lollano per il pane e la libertà. In <1uesto senso l'anareo-cornunismo è anzitutto una ideologia cli classe. Nello stesso tempo, lotlano in forma violenta e rivoluzionaria per 111 distruzione delle classi sfruttatrici - grande borghesia, grandi pro1nietari terrieri, sfruttamento industriale, finanziario e commerciale - e per la loro immediata abolizione; poi per ]'abolizione 1>rogrcssiva cli ogni pro- 1,rie1à individuale e non, agricola ed immobiliare. Ma sempre senza so– gnare, senza instaurare, senza 1>ralicarc alcuna specie di di11atura, prole– taria, intellettuale o contadina che sia. In <1uesto senso, l'anarchismo-comu– nismo è risolutamente anli-classista, è umanitario percl1è non aecellatn ulcun privilegio cli classe. L'ideale del pane e della libertà 1)er tutti gli esseri umani, per tulle le villime delle schiavitll sociali e naziorrnli, non 1mò essere un ideale mo– nopolizzalo da una sola categoria umana. (5-6 lebbrnio 1959) JrvKo KoLEV La libertà come postulato morale (IV INTERVENTO) IL lcrmine libertà, come quasi tutte le parole della nostra lingua ( e non solo della nostra), è pregno cli significati piìi o meno simili sul pia– no linguistico, ma diversi ed anche eonlrnslanil sul f)iano ideologico e fìloso6co. E questo perchè i senti– menti, le idee: i pensieri dell'uomo su1)erano le parole con le quali esso si manifesta. La libertà, infatti, può essere sinonimo di spontaneità ani– male o egoismo; ma può significare nnchc capaci1i1 morale e, quindi, al– truismo. Essa si oppone a necessità ed a de– terminismo nel campo filosofico, e a schiavitù e ad autoritarismo nel cam• po sociologico. Non si 1>uÒacccllare il dclcrminismo f)erchè 1)0ne 1u110 sollo il dominio del principio di cau- 8a e, <ruindi, l'uomo divenlerehbe una semplice cosa Ira le cose, un es– sere cioè privo di digniti1 e dj valore intrinseco e ogni lotta per il suo mi– glioramenlo individuale e sociale non avrebbe alcun senso, essendo ogni cosa determinala dal Dio-Causa. Ugua]menle si rigetta l'autoritarismo, negatore e nssogge11a1orc criminale della umani1ì1, macchina demoniaca che usa e slrumcnlalizza gli uomini come semplici mezzi del suo potere. Tullavia, la liberlà come proble– ma filosofico, e non nell'accezione 471

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