Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962
Echevarria Novoa che, a dire della F.A.I. non acccuaua le co,u;eg,1e di persecu:::.ionecontro il nostro Movim.ento. I nnovi incaricati si affrettarono a porre in pratica l'antica legge sulle riunioni, secondo la quale ogni atto pubblico, o riunione, doveva essere segnalato in anticipo e doveva aver luogo in presenza di un incaricato dell'autorità. Nello stesso tempo si preveniva il divielo delle riunioni di carattere pubblico che n<m. fossero utili all'ordine pubblico. Un manifesto della F.A.I. denunciava che le carceri si riempivano di prigionieri antifascisti, mentre per la città circolavano liberamente elementi del requelé o del fascio. Le proteste platoniche non d'avano alcun risultato positivo. Il vecchio scrittore, storico e geografo Gonzalo de Reparaz, assiduo collaboratore della stampa libertaria, era stato arrestato e processato per aver criticato la politica di guerra del governo. Dal 9 al 15 furono sferrati due nuovi colpi alle conquiste rivoluzionarie. Le celebri Patrulla.s de Control furono sciolte come anche i comitati operai di controllo delle forze armate. E dire che entrarono i11 vigore i decreti di Ordine Pubblico del 4 mnrzo ultimo. D'altra parie furono requisite, 1>er conto del governo, le stazioni radio dei partiti e del1e organizzazioni. Per il momento la sola stazione radio soppressa (u quella C.N.T.-F.A.I .. Le lesi sopra i propositi occulti della crisi di maggio abbondano. Il Comitato 1 azionale della C.N.T. in un documeuto moho disordinato, mutilato dalla censura, accusò gli estremisti del catalanfsmo di aver montato il complo1to di maggio, d'accordo con le potenze democraticl1e e fasciste. In effetti si rifori"a alle attività di esiliati catalani, di w1a certa importanza, ed al movimento delle navi da guerra straniere di honte al porto mentre si svih1ppavano gli incidenti. Un'altra tesi risale nl generale Franco che riferì nll'ambasciatorc di Hitler che tredici suoi agenti disseminati per Barcellona, nvevnno provocato le sanguinose giornate. Sin dai primi momenti i comunisti spagnoli accusarono il P.0.U.M. come pro,,ocatore e agente principale della ribellione. « I faziosi che levarono le barricate contro il governo legittimo devono essere puniti )) affermava José Diaz segretario generale del Partito Comunista. Walter Krivitski, tra le tante rivelazioni interessanti, dice nel suo libro « Agente di Stalin,» (pag. 131-139): t( .,. Queste informazioni lasciavano inlcndcre che la G.P.U. cospinwa per schiacciare gli clementi irriducibili di Barcellona al fine- di imporre l'autoritìt di Stalin ... Il fatto è che in Catalo!,('.na, gli operni in grande maggioranza erano antistalinisti corwinti. Stalin ~npeva che un conflitto era inevitabile, ma sapeva anche d1c- le forze dell'opposizione erano divise e potevano essere ~chiacc-iate con un'azione rapida cd energica, La G.P.U. soffiò sul fuoco e lanciò ~li uni c-onll'O ~li altri, anarchici, sin– dacalisti e socialisti. Dopo cinque giorni di c·arneficine ( ..) la Catalogna si convertì nella bisca ove si giocava la ~orte di Largo Caballero». Infine v'è chi opina la inesistcnzn di una provocazionr premeditata da determinati fotti coucrc1i, ma la rottura era inevitabile da un momento
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