Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962

frontiera della Catalogua con il resto della S1>agna, i militanti della C.N.T.-F.A.I. che avevano dominato fino ad allora il fermento comunista, ricevettero l'ordine, dal Comitato Nazionale, di non opporsi alJe truppe che andavano a Barcellona. Qmmdo queste forze entrarono a Tortosa, gli clementi politici dcl– l'U.G.T. uscirono d'ai nascondigli ed occuparono i centri di comunica– zione e quelli strategici. ln seguito arrestarono i loro nvvcrsari e ne devastarono le sedi. Furono invase le collettivitìl agricole. Le repressioni estese ai villaggi nei pressi della città. Alcuni detenuti Iurono trasforiti a 'fnrragoun e, più tardi, i loro cadaveri furono trovati insieme a quelli di appartenenti alla C.N.T .. A Tarragona i falli di maggio avevano subito lo stesso svilu1)po di quelli di Barcellona. La forLa pubblica aveva occupato In società telefonica e, in seguito a nutrite scaramucce, i locala della C.N.T. e della Gioventù Libertaria. Gli attaccati si difesero con coraggio ma le fone di polizia avevano poderosi alleati militari, come un battaglione di difesa costiera e la guarnigione del vici110 campo di aviazione. I libertarii Cnrono invitati a deporre le armi con la promessa di non esercitare rn1>prcsaglie contro di essi. Ma, una volta disarurnti, furono dichiarati prigionieri e molti di questi detenuti furono uccisi cd i cadaveri seppelliti nei dintorni. Oltri latti successero nelle comarclie della Catalogna del Nord'. Esse avevano una tradizione reazionaria dovuta all'influenza del carlismo. Le industrie tessili occupavano mano d'opera della capitale e con essa si sviluppava il sindacalismo rivoluzionario. Il clericalismo, però, conser• vava la sua centenaria influenza tra i contadini, piccoli proprietari e ceto medio. Questi elementi retrogradi furono reclutali dai poli1ici contro– rivoluzionari per la crociata contro la supremazia anarchica. Nella combinazione controrivoluzionaria figuravano gli es1remisti di Estat Català, elementi che avevano sempre louato per separare Ja Catalogna d·al resto della Spagna. La C.N.T. aveva sempre costituito un scrio ostacolo tanto per gli arrabbiati demagoghi del separatismo come per gli autonomisti non meno autoritari degli nitri. L'odio di questi elementi contro la C.N.T. crebbe maggiormente, quando la Confederazione divenne padrona del campo dopo il 19 luglio. Non pochi C6lalani!ti erano rimasti suggestionati dallo stalinismo; e non si deve dimenticare che tra i partiti che alimenlnvano il P.S. U.C. figurava anche il Par1i10 Pro– le1ario Català,i. el dicembre 1936, gli estremisti del separatismo avevano organiz– zato un com1>lotto mirante a conscgu.ire la separazione delln Catalogna con l'aiuto di potenze democratiche o Casc.iste. Scoperto il complotto, come prima conseguenza, il catalanistll Reverter commissario per l'ordine J)Ubblico [u fucilato, mcÌ1tre altri accusati, tra i quali il presidente del Parlamento Catalano Junn Casauovas, fuggirono all'estero. Può darsi che <1ucstc furono le ragioni del Curioso intervento cala– lanista nei fatti di nrn~~io 1 a fianco dei bolscevichi e contro l'odiata C.N.T.,F.A.1. olo a Barcellonu. i fa11i sanguinosi avevano provocato 500 morti e 303

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