Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962

Eliseo Reclus l'uomo e il pensiero E ~;:;~e !EcCo~uf1 ~::1:0:~a èc :r!: che fa chiarezza della sua , 1 isione, la sua cultura enciclopedica, la sua generosità e la probità dei suoi sen– timenti hanno dato alla sua opera un'impronta particolare. Pensatore profondo, versatissimo nel ramo spe– cifico delle scienze e della biologia, seppe inserire tutti i fotti J>artico• lari in una vasta sintesi dell'cvolu• zione generale. Adoratore della natura, egli scris– se: « L.a vera scuola dev'essere la natura aperta, con la contemplazio– ne dei suoi bei paesaggi, con lo slu• dio delle sue leggi, sul vivo, ma un• che dei suoi ostacoli che bisogna su– perare. Non è nelle sale strette, dal– le 6nestrc con le griglie, che si 1>os• sono fare uomini coraggiosi e puri. Date, invece, ai fanciulli la gioia di tuffarsi nei torrenti e nei laghi di montagna; fateli passeggiare sui ghiacciai e sui campi di neve e con– duceteli a scalare le cime della mon– tagna. Lo studio sarà per essi un piacere e il loro carattere si for– merà nella gioia ». Nel 1860, ritornando dall'esilio, entrò nella Società Antropologica. Notò allora tristemente che (( nessu• no di quei signori » aveva accel• tato le idee che egli aveva espresso e ·che, dieci anni più tardi tutti condivideranno. Infatti l'evoluzione ciel pensiero obbedisce, secondo Reclus, a leggi di cui l'indh 1 iduo non ha pienamen- 278 te coscienza; è il gruppo umano che si esprime, a volte per mezzo di uno dei suoi membri ed a ,•olte per mez– zo di un altro. Il Circolo Universitario 1>ro1>ose allora a E. Reclus, il corso di geo– grafia\comparata, ed egli accettò per• chè pensava (( che è bello dire sem– plicemente quello che si crede sia la verità ». Durante tutla la sua vita egli cer– cò la verità e la sua vita fu quella di un saggio dominato dalla ragione. Da vero anarchico e individualista vuole emancipare l'uomo dalle reti che si è tessuto attorno a sè. E' nel potere degli uomini di dirigere il cammino dell'universo? egli si chie– de. A guardare questo mondo dove i pregiudizi, le passioni, le contraddi– zioni, l'incoerenza degli avvenimen– ti che nessuna menle è capace di illuminare, a guardare d'altra par– te che si oltrepassa così facilmen– te il muro del suono, si è stupe– Catti di constalarc che è quasi im– possibile superare il muro della stupidità umana. e( Dato che siamo evoluzionisti in tutto, siamo per conseguenza Tivolu– zionari in tulio, perchè sappiamo che la storia stessa non è che la serie di eventi che succedono a quelli della preparazione. La gran. dc evoluzione intellet1uale, che e– mancipa gli spiriti, porta come conseguenza logica la liberazione di fatto degli individui in tut• ti i loro rapporti con gli ahri

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