Volontà - anno XV- n.5 - maggio 1962

La G"ES polemizza in proposito <·011Bakuniu: 1( Balwnin ritenne i paesi cco110- micamenle arretrati, nei quali la 11wggioranza tlOfl. era il proletaria– to ma i contadini, com€ spccialmcu– W adatti per uraa « rivoluzione so– ciale anarchica >L Balmni,i 11ede1.,·(1 nel contadino russo un. ribelle riato, <'hc per la sua intima essenza l'ra predestinaro ad una csistc,1za anar• cliica « senza stato ». Abbiamo già detto e dimostrato come sia un errore attr.ibuire a Bakunin la teoria di una egemonia contadina nella ri, 1 oluzione socia– lista, quando risulta da numerosi passi degli scritti di Bakunin che ques1i elaborò invece una teoria sul ruolo rivoluzionario dei contadini e sull'alleanza fra operai e conta– dini. Quan10 all'a111istatalis1110 delle masse contadine, non vediamo al– cuna ragione di scandalo. I conta– dini 01>pressi e sfruttati dal fisca– lismo, dalla burocrazia, dal milita• rismo 1 dalla polizia dello Stato, ca– ne da guardia dei padroni e dei ricchi, non possono che rivoltarsi contro lo Stato cd as1>irare ad \m tipo di societì1 da cui tutti <1ucsti malanni fiscali, burocratici, milita– risti e polizieschi sinno definitiva– mente bnuditi. Del resto i fatti hanno provato la giustezzn delle teorie di Bakunin. Nel corso della rivoluzione russa e della rivoluzione cinese le mas– se contadine con il potente impul– so antistatale, con la loro lotta di liberazione dal giogo delle vecchie leggi e dei ,,cechi ordinamenti, so– no state una forza determinante: per il successo rivoluzionario e per l'ab. 270 ba1timcnto dei regimi autocratici o oligarchici del passato. Lenin nel suo noto scritto del 1903 << Ai contadini poveri >l pose davanti ai contadini russi delle ri– vcnd icazioni precise: cacciata dei (unzionnri s1n1ali, abolizione del– l'esercito 1>crmanente e del milita– rismo, abolizione delle imposte in– dirette, abolizione dei canoni di riscatto etc. Ecco come Lenin interpretava le au1e1nichc is1anzc antistatali dei contadini e le inquadrava nella pro– spelliva generale dcJla rivoluzione. Lenin non considerava i con1adi11i come dei minorati, ma li esortava a prendere il 1>roprio destino nelle loro mani, n far tla sè, a costituire dovun<1ue Comitati Contadini libe– ramente eletti. Anche Mao-Tsc-Tung nel suo im– J>ortante scritto del )926 dal titolo: « Sul movimento contadino nello Hunan » polemizza vivacemente con In destra del Kuomintang, pren– de le di.fese del cosidello « movi– mento degli straccioni », di cui la destra del Kuomintang aveva deplo– rato gli (< eccessi », giustifica <1ue– sti pretesi t< eccessi », esalta le con– quiste delle Leghe Contadine quali l'abbattimento del potere delle au– torità amministrative locali, la li– quidazione delle forze armate al servizio dei grandi proprietari, lo esautoramento di ogni potere dei giudici, delle guardie, dei poliziot– li, il bando ai militaristi, ai Cunzio, nari dila1>idatori e co11cussionari, lo abbattimento del potere gentilizio e teocratico, la fine dell'autori1à mari1ale nelle famiglie etc. Ecco il portato della rivoluzione con1adina, così come fu preannun– ciato da Bakunin in tanti s\1oi scri1-

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