Volontà - anno XV- n.4 - aprile 1962

Con pari lontananza da un normale senso politico, da uu serio approc– icio alla realtà, è spesso il discorso intorno ai confini d'Israele: ma non vedete ( detto agli arabi) come siamo malmessi, chiusi in uno stato lungo poco pili di ,mo chilometri, largo al massimo 66 chilometri, in un punto 12 soltan10? Abbiamo poca terra, poca acqua, quasi niente petrolio; come faremo a accogliere tutti gli immigranti che verranno? Però siamo bravi e per mostrarvi che vogliamo Ja pace cercheremo di far sì che la mezza Palestina gii't da noi occupata ci possa bastare, E' un grosso sacrificio il nostro, credeteci, abbiamo fra di noi molta gente che vorrebbe buttarvi fuori del tutto, eia questo paese ... E' chiaro che la risposta a tali vcneggiamenti non è difficile, da parte degli urabi ( e cli qualsiasi persona dotala cli un minimo di obic11iviti1): siete venuti in casa nostra, avetè affittato un paio di stanze, poi cinque su dicci, infine cc ne avete tolto anche la proprietà, con la (orza; ed oggi <1uale dimostrazione di buona vo1ontÌI ci promettete di non volerci togliere il resto. Grazie, è come se un ladro, per cattivarsi la simpatia (!elle sue vittime, promettesse di non aver più intenzione cli derubar1e, senza però restituire o pagare la refurtiva. Sarebbe possibile credergli? Lo sarebbe, ma In dimostrazione di buona volontà sarebbero quelle a darla, non lui. Non vi trovate bene ,1ui da noi, siete scomodi, non avete tutti gli agi cui stimate di m•cr diritto, siele trOp(>O stretti ormai o lo sarete tra poco? Padronissimi di andarvene, di tornare donde siete venuti; non siamo stati noi n chiamarvi. 30 Ma anche a discutere ci si stanca, pur facendolo con la miglior buona volonlà e con ragazzini colpe"oli soltanto di esser troppo giovani; perciò cerco di diradare gli incontri, e di interessarmi soltanto alla vita cli gruppo, elci giovani, seguendone gli spostamenti massicci, provando a imitarli. Così capitò sul ponte più alto, dove distribuiscono graluitnmente, a ricordo della visita in Israele, una busta con una nuova serie di francobolli,. già timbrati: robu cli valore, assicurano, più cli mille lire (italiane). Ne d1icdo unn anch'io: sou tanto belli e colorati che mi viene voglia di portarli a mia figlia, che ne impiastra delle file, un po' storte, su un vecchio <1uademo di scuo1a. Ma io non sono del loro gruppo e le buste sono contate; mi consigliano cli rivolgcnni all'ufficio di bordo; ma <1uando ne parlo con l'ufficiale addetto, <1uesti se la prende tanto seriamente, eia lasciarmi stupefotto, e indeciso se ridere o arrabbiarmi anch'io. (( Chi gliel'ha detto che io do vin i francobolli? Me lo faccia vedere questo signore! Dov'è dov'è?» « Ma - dico io - è Jà sul ponte alto, dove Ja sera fanno il ciuema. CommHtue, se i francobolli lei non li ha, non f)UÒ o non vuole darmeli, ne !accia n meno. Buona sera ». Invece mi obbliga a seguirlo, a ripetere quanlo ho senlito e clelto, ad assistere alla loro discussione: come un colpevole trascinato in tribunale. Tratta– menti simili, a passeggeri di una nave turistica, credo sia difficile trovare SII altre linee: l'impressione che resta (ho tralascialo altri casi, piì1 per noia che per dimenticum:a) è che <1ucsti bravi ebrei d 1 Israele siano un 241

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