Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962

sie relazioni andavano suecessi\'a• mente poste nella sede pit't 01>por– tuna nella quale pur do,,evnno dir la loro i cauolici italiani che ave– vano fatto parte dei C.L.N. e della Resistenza; chi ha sostenuto che la mentalità avanzata dell'allora Pre– sidente del Consiglio e capo del par– tito cattolico, De Gnsperi, avrebbe. senz'altro,, modificato la portata del Patto; chi ha sostenuto che a far dimenticare In <1uestioue dei « Pat• 1i » fosse stato il discorso del mini– stro degli Esteri del tempo, Sforza, il quale dava assicurazione formale .che, soltanto un auegginmento di perfclln amicizia dcll'halia con la Chiesa cauolica, avrebbe consentito un migliore trnttnmento nelle con– dizioni della resa. Se queste giusti– ficazioni, nel complesso, han potu– to avere <1ualche incidenza sulla i– nazione dei maggiori esponenti lai. ci, pur tuttavia esse non possono rap1>rescn1are delle scusanti: in tal modo si finirebbe col dimenticare ,·he lo spirito informatore dei « Pat– ti » (la collusione degli interessi dello Stato italiano e della Chiesa cattolica) mai, come dopo ]a fine della seconda guerra 1uoudialc, ebbe ancora una volta il sopravvento: c·onvcnne, cioè, allu classe domiunn• le, allraverso la longa manus della rappresentanza politica in seno alla Costituente, mantenere in vlln quei « P311Ì )> i quali, ancora riusciro110 od <(addormentare» i folli gesti dei rinnovatori della vita ci,•ilc- i- 1aliana; rnnvenne allo Stato del Va– ticano m:mtenere lo slatus del pas– sato che gli a,,cvn 1tiì1cow;enlito la clericalizzazione dello Stato italia– no c maggiormente glielo avrebbe consentito dopo che, finito il regi– me dei go,•crui di liberazione, si ebbe quel primo censimento di (or. 70 ze politiche. in seno alla Costituen– te, il quale fece dire a De Gasperi: « t una questione di aritmetica », e che permise a den.iocristiaui, co– munisti e socialisti la « coesisten– za )) al governo della cosa pubblica. E mentre la ra1>presentanza laica (chi sonnecchiando, chi rievocando a grosse note i periodi dei fasti del– l'esilio oppure cercando di ri.Carsi delle verginità sulle molte manche– volezze e sui. molti cedimenti al fa. scismo) melteva in cantina In quc• stionc, tanto essenziale, dei rappor– ti tra lo Stato postCascista e la S. Sede, il Vaticano, forte delle posi– zionj acquisite durante il ventennio che oramai gli consentivano un gioco aritmetico positivo, avanzò la pretesa che la Costitucute avrebbe do\'uto, nella Costituzione che si nndava ad elaborare, richiamare e– spressamente i Palli lateranensi. « Giì1 allora - scrive Leone Catta– ni - ci trovavamo cli fronte acl un aueggiamento attivo di forza della Santa Sede nei confronti di un"As– scmblea clclliva italiana. t il primo gr,we attacco nllo Stato che Iatico– samc.nte si ricostruiva dopo la ca– duta del foscismo ::o, Si pretese - e purtroppo, si ottenne - che nella Costituzione fosse inserito, in con– trasto con In libertà religiosa procla– mata da essa, una clausola, che nep– pure il Concordato di Fro.nco attual– mente contiene, e cioè: « la ttola religione clello Stato è la religione callolica >1. La « QUCtttionc aritmetica » a– ,,anzatn da De Gasperi avrebbe, pe– rò, potuto dar ragione alle forze lai– che, stante la disposizione numeric11 dell'Assemblea Costituente del 1947. che 11011 è davvero inutile ricord.,– re. Di fronte ai 207 democristiani. 3i 30 qualunquisti, ai ·n dcmolabu-

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