Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962

i} tanto forte che non ho potuto evitare di farlo notare, per n1>provazionc, all'amico arabo che viaggiava con me. a: Stupendo - m'ha risposto - ma non più nostro ». Ancora a proposito di guerrn e di 1>atriouismo val la pcnn di riferire quello che ha racconlato un ambo del nostro gruppo, sulla base della su;., esperienza, quando ci siamo lcrmnti nd ammirare Safed dall'alto di uu tornante della bella strada che vie.ne su dal Giordano. Nel 1948 Safcd era ubitntn per due terzi da arabi, per un terzo da ebrei, sicchè al momento <l'elle ostilità la popolazione israelita si chiude nel suo quartiere per tre giomi, temendo l'assnho degli ambi, ma per diCendersi 1>sicologicamente fan circolare la voce che la città sarà presto circondata da truppe israeliane. Naturalmente il primo a crederci è il comandante arabo della piazza, che @i affreua a (uggire 1 seguj10 dn tuui i suoi connazionali, di notte e alla spicciolala, per non forsi intrappolare. Quando un'unità dell1esercito israeliano arriva finalmente nei pressi della ci1tà e vorrebbe prenderla di assalto, la popolazione ebraica, uscendo dalle case, s'accorge che gli ambi non ci son 1>ii1;così « In cillà (u con<1uistata dall'esercito israeliano ». Ma c; 1 è di peggio, di questa storiella e della retorica ufficiahucnte impostavi. e di pii1 vero; ed è che gli ebrei, 1rnr troncare agli arabi, definitivamente, la possibiliti, del ritorno, ne distrussero tutte le case. Da allora ne sono state ricostruite circa settemila, con grande dispendio d'energie e di denari, ma la scarsità di alloggi è ancora estremamente acuta in questa ciuadina, $tazio11e climatica e sanatoriale, meta di un Colto movimento turistico a carattere culturale e religioso, centro di escursioni in uu ambiente naturale insolito 1>er Israele, sede di numerose scuole di pittura, ecc.; sicchè il danno è s1a10 rise.ntjto con maggior intensità mano a mano che il tempo passava e la pace si faceva pii1 sicura. Proprio come un uomo il quale, cas1ra1osi per far dispetto alla donua che l'ha piantato, si venisse accor– gendo d'aver commesso un3 singolare coglioneria. 13 Dclln gila in macchina dn flaifo a Sodoma - 560 chilometri, andata e ritorno, dalla 1nauin:t alla sera di un sabato - ricordo la gioia di viaggiare su strade ben tenute e quasi ,•uote, insieme alla preoccupazione di come superare un eventuale incidente. Difatti buchinmo a un'ora sol– tanto dalla partenza e 1>cr trovare una stazione di servizio dove ci ri1>arino la gomma, dobbiamo (are - con la paura di esser bloccati dcfìni1ivamentc pcrchè non c'è pili ricambio - una ventina di chilometri, rallentando davanti ad almeno dieci garage chiusi. Degli amici con cui viaggio - tre israeliti e uun ragazza tedesca del Servizio Civile - i 1>rimi sono pieni. di fiducia nell'insostituibile goi. e panccrmalier (cioè: non-ebreo e aggiu– sttHntt1i-9unsti), che ogni bravo ebreo ha cli riserva a casa sua, o riesci· i;empre a trovare anche nei giorni di riposo assoluto: qualcuno insomma di quellu classe di gente, grnzic a cui lsraclc riesce n vivere anche l'ultimo, lungo giorno della settimana; la tedesca cd io, invece, non abituati aj costumi israeliani, temin.mo fortemente che la gita vada a finir male. Nè ci confortano le barzellette chç i nostri compagni s(ormmo sugli infiniti 115

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