Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962
vissuti da contadini, senza interruzione, dopo Ja distruzione del secondo Tempio; dove anche nei mornenti pila difficili almeno una famiglia vi si è sempre mantenuta; adesso è la famiglia Zeinali, che durante la guerra di liberazione dove1te essere evacuata per qualche tempo; una volta sede di una grande comunità israelita, - prosegue la Guida Blu - oggi vil– laggio druzo e israeliano ». Una così assurda, così orgiasLica affermazione di nazionalismo 1100 l'avevo ancora incontrata; anche se questo villaggio oggi fa parte d'Israele per caso, non per quella specifica ragione, ciò 0011 ostante di fatto ne è ben dentro i confini: non si può quindi non pensare, con orrore, alla infinita serie di calamità e guerre che l'umanità dovrebbe sopportare se ogni popolo volesse conglobare tutti i paesi dove è stato presente (quando non era assente per motivi di (or-..:amaggiore, cioè per paura) con una sola famiglia. Non si può non pensare con un spirito nuovo, con un velo di romantica pacata comprensione, alla mitezza e alla fonda– tezza delle rivendicazioni inventate dal fascismo, quando ci faceva mnrciare nl canto di «Dalmazia» o di « Nizza, Savoia e Corsica fatai»: paesi dove di italiani ce ne souo migliaia; uon si può non restare stupiti e impauriti di fronte a questi, sentimentali, ed' altri, bellici parossismi dello ebraismo sionista. VisiLiamo anche la sinagoga di Biram, uno degli esemplari meglio conservati del periodo ellenistico, che si raggiunge passando attraverso le roviue di un villaggio già abitato da arabi cattolici di rito maronita. Intorno alla sinagoga (costruita sulla cima di un'altura) Ira i resti delle caso arabe, all'interno delle mura sventrate, pareggiando le rovine iu diverse terrazze, gli ebrei hanno piantato filari di vite e di olivi, in per– fetto ordine e amorosa cura, per lar piì1 bello, pH1 attraente, più turistico l'antico luogo sacro; e ci sono riusciti molto bene. Solo che le famiglie che abitavano qui sino al 1948, che hanno parteggiato per gli ebrei e con loro si sono riLirate durante le operazioni belliche, abbandonando il vii. )aggio alla distruzione dei due eserciti, sono ancora costrette a vivere disperse nei villaggi piit interni, senza alcuna speranza di poter tornare a casa loro. « Hanno cl1iesto molle volte alle autorità mililnri il permesso di ricostruirsi il villaggio, ma sempre invano, e senza alcuna valicl'a, intelli. gente ragione. Si Lratta di gente per secoli maltrattata dagH arabi umssul– wani, che ha avuto fiducia negli ebrei; invece anche questi l'hanno tradita. Siamo di fronte - prosegue la noslra guida - a una delle pila stupide e criminali ingiustizie del governo israeliano, a una persistente assurdità, a un atto di sCotliment.o gratuito dell'amministrazione militare israeliana. Sono nostri amici, il confine col Libano è tranquillo, le stesse autorilìt militari si sfor-~ano di creare sui limiti dello stato una serie di villaggi di guarujgione (kibbuz sopratutto), cercando di fissarvi con agevolazioni diverse, i giovani congedati, e poi si ri6utnno a un atto di semplice giusti– zia, cho consoliderebbe enormemente anche il nostro fronte interno ». Ecco un altro aspetto d'Israele, che lascia dentro un'impressione amara; far risorgere e abbellire monumenti vecchi di due o tre millenni, im1>e– dendo con ciò agli uomini di oggi di vivere decentemente la loro breve 113
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