Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962
due fatti, che val la pena di ricordare. Fra le volontarie arabe del campo c'è una ragazza sui vent'anni, vicina alle compagne ebree, uu poco isolata dalle altre della sua nazionalità: me ne spiega il motivo una giovane inse– gnante araba, dai lineamenti perfct1i 1 dall'espressione estremamente dolce, Ja più accesa del gruppo nella difesa delle posizioni arabe. a: Quella - mi dice - sa leggere, scrivere e 1>nrlare bene sohanto l'ebrnico; del– l'arabo non su nulla, eccetto il dialetto corrente; uon sa parlare In lingua letteraria, non sa scriverla; come fa a uon vergognarsi? non conoscere la lingua e lo cultura dei suoi padri?». Nel villaggio abita un solo arabo, che fa da guardiano alle piantagioni del moshav; è sempre in giro in uno strano abbigliamento? simile a quello di un cow-boy come taglio, a un attore da circo di 1crz'ordinc per moltitndi.ne e vi"ncitìt di colori; col suo Iucilaccio n tracolla, buffoni e atteggiamento 1rucicomico, è il personaggio piìi popolare, il giocattolo più di"crtente dei bambini del mos.hnv; ma nella sna figurn e nelle sue funzioni, di spaveuta1,asseri vivente, c'è qual– cosa di più: il simbolo di éome molli ebrei di deslra vorrebbero gli arabi, per una pacifica, comoda convivenza. A proposilo di destra, un esempio palese di ebreo fascista era il muratore (o quasi capomastro) che lavoravn nel moshav, ma non essendone membro, era pagato come un dipendente esterno; <1nando riusciva ad ottenere, spesso senza autorizzazione, l'aiulo di qualche ,,oloutario del nostro campo, lo tratteneva sul lavoro molto più a lungo del tempo normale, prometteva ri.duzioui. sull'orario del giorno seguente, ma uon le mante– neva mai. E soprntuuo, vcnivn troppo spesso nelle stnnze, sin dei 11Jt1Schi che delle ragazze (che Ki seccavano ancora piit di noi), a raccontare di cose che non e'interessm•ano, a far sproloqui contro la <lcmocrazia, contro i liberali, contro )a pigrizia altrui, con1ro i peccati della troppa libertà: parlando tedesco, l'unica lingua che conoscesse oltre l'ebraico, ridendo grassamente, rumorosamente, imbecillemente; fin che un giorno sono stato costretto n litigare, per toglierlo dai piedi. È stato il solo esempio di s1upidi1à da mc i.ucontrMo; ma mi dava fastidio, nei suoi confronti, sapere che come lui ve ne sono rnnti persino in Israele, wl paese fatto di gente che dovrebbe esser storicamente vaccinata contro simili idiozie: invece sono il 14% dei volanti, che all'interno vorrebbero trattare male i lavo– ratori ebrei, peggio quelli arabi; e in politica cs1era bu1tarc fuori gli arabi da tutta la Palestina, al di Iì1 dell'intero corso del Giordano. E ciò che è pil, divcr1c111c, è che il loro partito ~i chiama Herut, che vuol dire libertà. Sul piano psicologico il muratore probabilmente fascis1a aveva una <1uasi perfetta antitesi in un arabo, insegnante di francese a Tel Aviv, europeizzato da un semestre di studio a Parigi, misurato nel lavoro pii1 degli altri suoi connazionali, quieto e timoroso del sangue ohrc prudenza. Una mattina, scendendo dal rin1orchio che ci ha portati al frutteto, si fa un lieve graffio al cn1>0, senza accorgersene; ma dopo qualche minuto, 1ogliendosi il berretto, lo scopre macchiato di sangue. Mamma mia! che (are? Si sbianca in volto, comincia a rigirare il berret10 da tutti i lati, 109
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