Volontà - anno XV- n.2 - febbraio 1962

osò replical'C ... La battaglia fu vinta esdusiviuncntc per il coraggio e per la (edc della signorina Barelli ». Ma il problema dcli' « intitolan1e11to ~ era in fondo secondario. Il Comitato si trovò di fronte a tre grossi problemi: il riconoscimento eccle– siastico dell'universitil, il riconoscimento statale, il fmanziamcnto. Furono affidati, rispettivamente, al cardinal Ferruri - del <1nale fra' Agostino era figlio dile110 1 pupilla amato, - a Filippo :Meda e alla Sorella Maggiore. Il riconoscimento del Vaticano, a ben vedere, non era difficile da ottenere. Ln Chiesa vole,•a la sua università, e Milano - città decentrata in rnpJ>orto al go"crno e al cuore dello Stato - non poteva che riscuotere le sue simpatie. D'altra parte, c'era il prestigio del cardinal Ferrari e l'assolulo affidamcnlo garantito dal medioe1;u[i31110 di fra' Agostino. Il 9 febbraio 1921, perciò, una settimana do1>0 la morte dell'arcivescovo di Milauo, Bc11cclc110XV foccva per\fcnire a padre Gemelli il Brc,·c apostolico Cum. semvcr, « giustamente riguardato, afferma Gemelli, come la Magna Charta dell'Ateneo :it. Tra l'altro, Benedetto XV dice,,a: « Noi tributiamo ]odi al proposito tc~té deliberato da codesto Comitato di fondare nn'Uni– versitit Cntlolica in Italia e 1>rccisamcnte in l\·lilano, in codesta fiorentissima città, affinchè ove si sviluppa con maggior impulso l'industria cd ove più Ferve il lavoro, ivi si esercitino pure con maggiore alacrità le spirituali. f'ncrgic dell'ingegno. E veramente l'oJ)cra n cui ,,i siete dedicati con studio e amore, come ha già u, 1 1110{clicementc &uccesso in America, così fu pure nei ,·oti di illustri personaggi d'Italia ... E qui appena ci basti accennare quauto iutcrc~si alla causu elci programma cristiano e civile che si riaccen– di.no fra uoi codesti nobili focolari degli studi superiori. Mentre, inialli, in questo secolo pieno cli errori la religione è messa al bando dalle scuole e nomini malvagi, specialmente con le arti di n11a scienza ingannevole, si i;;tudiauo di corrompere col vclcuo dell'empietà l'animo dei giovani, nes– sun rimedio può darsi pili opportuno di quello di educare i giovani in modo che, illuminati sotto la scorta delln religione e della "ir1i1, e pienamente formati alle piì1 nlte discipline, entrino iu seguito nclln vi1a 1mbblica ben disposti a difendere con saggezza e valore In verit;t e la fede ... ». Al problema del fìuanzinmcnlo ~i dedicò, anima e corpo, la Sorella l\fnggiorc, naturalmente in strettissima collabornzionl' con frate Agostino. Ln signorina Armida, 6C"ive mons. Olginti, Ieee 1111 miracolo: oltenne dal Conte Ernesto Lombanlo nientemeno che un milione di lire - un milione del 1919. Il miracolo fo hmto pili grande in quanto, come nota il monsi– gnore, il conte a,•cva sempre chiuso il portafogli in faccia a chi gli chie– deva m1 obolo per inizintive culturali. « Offro per la cari1ì,, ma non do neppure un centesimo per la cultura », solevn ris1>ondere ai petulanti. La signorina Barelli, però, riusci « in un'ora » a convincere questo nemico del saJ)ere a sborsare quel prezioso milioncino. Così, il nemico della cultura divenne presidente <lei Comi11110promotore dcll'nniversitìt c11110Iica. Le vie dol Signore sono infinite. Ma la Sorella l\faggiore foce un altro miracolo, ottenne, uientemeno, la sottoscrizione personale dello stesso Pa1>a. La fondatrice della Gio, 1 entl1 Femminile era di casa iu Vaticano. Il PaJ>n non rifiutava mai di riceverla, 80

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