Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961

RECENSIONI BERTRAND RUSSEL Perchènonsonocristiano Longan~i & C., Milano 1961, pagg, 282 • L. 1250. Siamo grnli all'editore Longonesi per aver fallo conoscere al pubblico itnliflno 11uesto oper:i t!i Ocr1rn11d llussel che p:iÌI. nel ti– tolo è uru1 sfido nl nero conformismo impe– rante oggi in Italia, Did1i11ro10 t!i non essere cri.stiano, oggi in Italia llove ci sono più chiese che M:uolc, \'uol dire dichiarare guer– ra ai piÌI diffusi prcgituliti IIO('iali e !parare a 1.ero conlro la alrutlura psicologica con la quale si tenia oggi di legare il popolo nlla con5erva:r;ionc sociale. Naturalmente il con– lenuto del lihro non tradisce il suo titolo; lra quelle pagine noi anarchici siamo <li casa, gli argomenti in CAie dihattuli sono ben no– ti argomcnli che abbiamo usalo tante ,·ohe nella nostra lona tonlro il clero e i pregiu. dizi religiMi. 11111 che il gronde vegliardo ci ripresenta aggiornati con gli ultimi pas.si del– la scienza e della fil050fia. Egli prendendo di J>etlo il mito cristiano si tro,'e ad nlfrontarc la questione più an• tice dcll'CJistcn1,n di Dio e l'arguto filosofo non le sCuggc ma la ricaccia uel suo regno di menzogne e cli inganni ilolln quale è usci• la. 1n bellissime pagine egli dimostra la in• fondatezza e In folsitì1 di questo dogma, ciò che in esso ,·'è di lorbido e le sue conse– guenze ncgati,,e sulla storia degli uomini. Ma Ilertroud Husscl non C un rivolu. 728 zionario e <1uistanno i limiti llclla sua OJ1t1ra che noi vogliamo rimarcare. La sua critica alJa religione C dettata dal– la rede nella ragione umana, ma i princi1)i positi,·i di queslo razionalismo non si con• cretauo io una esigenza rivoluzionaria e si disciolgono in un vago ottiwi!mo 110Cialc.Ciò che 05tacol11il progresso umano !eeondo Rus– se!, sono soltanto i pregiudizi religiosi che negano lo spirito M:ientilìco e le sue im11rese f'reatrici di ei,·iltà, mentre cou il terrore ps.ichico e la sessuofobia mortificano !'indi• viduo e lo rendouo infelice. D'accordo, ma per il nostro fiJ050(o gli ostacoli al 11rogres– so finiscono qui; liberiamo le menti dal pregiudizio religioso e tutta fumanità l>O– trà continuare felice il suo ca111111ino. Que– sto ci richiama alla morale che ispira la letteratura gialla e J)Qliziesca: in 11uet1liro• ma111.i che sono la fortuna o In sah·czza dcJ. le f'asc editrici, 11011 v·è ombra lii i11giu– s.lizie e di problemi sociali; ciò che affiigge la vita degli uomini sono sohanlo i delin– qucnli. Quando il poli1.iot10-croc riesce n sco• prire il perfido autore del delitto, egli salvn la morale e la gitL,;tizia e si 1mò M!rivcre la parola fine suJ libro. Ci si 1)erdoni que– sto accostamento fra romanzi gialli e filo– sofia che fo15e non è lici tutto fortuito in quanto .religione e delitto 1111111110 bene in– sieme, ma per noi il piì1 gronde deliuo del• la religione è quello di aver messo in ginoc– chio i popoli non soltanto davanti al signo– re del cielo ma anche davanti ai signori della terra. Per noi un Dio in nome del quale si sono incoronali tutti i tiranni della noria, un Dio che benedice forche e cannoni, l'e• terno amico di lutti i de!J>Oli e di tutti i padroni, questo Dio per noi non può esi• stere, siamo cerli che non esiste. Accogliamo quindi tutti gli ergomc111i della seienz11 o della filosofia che de1>0ngono in que!IO sen• so, ma per noi hanno soltanto un valore strumentale; anche se la scienza e la filo– sofia oon ci dessero ragione noi saremlno ugualmente atei perchè la nostra negaziono di Dio viene dalla storia e dalla realtà so– ciale. Il filosofo Kant dopo aver detronizzn• to Dio nella crilica 1lella ragione pura lo ha ricollocalo sul trono nella critica della ragione prntica facendo emergere da e59a 111

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