Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961

pleto dei collaboratori ed ancor più giungere ad una ricostruzio– ne precisa delle équipe~ redazio– nali succedutesi nella storia del Li– bertario; ]a maggior parte deg]i ar– ticoli era infatti firmata con pseudo– nimi, che soltanto una ricerca ulte– riore può consentire di decifrare. Diressero Il Libertario per tutta Ja sua durata Pasquale e Zelmira Bi– nazzi, militanti anarchici profonda– mente legati alla classe operaia li– gure ( Binazzi era egli stesso ope– raio), e di rara coscienza e moraliti1 rivoluzionarie, instancabili organiz– zatori che seppero trasfondere in una linea redazionale esemplare per sem– plicità e chiarezza la loro insoffe. renza verso ogni ideologismo. A Spe– zia, accanto ad essi, nel gruppo dei fondatori erano Farina, Sala, Faggio– ni, Foscarini, Figari; tra i collabo- narchica spezzina, pubblicato a Spezia nel 1946. 3 Il prospetto de Il Libertario, compilato il 26 agosto 1904 dall'auloritil di polizia del– la Spezia, indica Bartolomeo Faggioni (1ualc direttore e PcUcgrino Sala e Pasquale Bi– nazzi quali colfaboratori del giornale. Una noia <lel Souoprelctto di Spezia in data l 0 dic. 1903 indica come oorrispondenti da al– Ire cittil Giovanni Ga,,illi e Pietro Gori (AR– c111y10 01 STATO, Carte della Prefettura di Genova, 336, (( Il Libertario»). Pasquale Dinazzi, che in reailà diresse il giornale i1uieme con Carlolta Zelmira Pe– roui, era nato alla Spezia il 12 giugno 1873; all'età di 1S anni fu ammesso alla scuola al– lie,·i operai dell'Arsenale, dove si legò con elementi anarchici ed ebbe a compagni Ilio– ne, Accinelli ed altri, Nel 1894, in forza del– ]c leggi erispine, fu confinato alla Rocca di Pontercoli, e quindi trasferito a Tremiti, dove il 1° marzo 1896 in un tentllti\·o in– surrezionale restò ferito ad una gamba. Nel 1900 fu aucorn arrestato e detenuto per cir– ca un anno nelle corceri di Marassi in Ge- ralori cli altre città erano Gori, Ga– villi e Ferdinando Uccelli.l Come di solito accadeva per i gior– nali anarchici, Il Libertario aveva lettori e sostenitori in tutta Italia e forse ancol' più all'estero, in tutte le zone tradizionali dell'emigrazione a– narchica, specialmente ligure. Secon– do un prospetto del giornale conser• vato (ra le carte della Prefettura di Genova, e risalente all'agosto del 1904, le regioni italiane nelle quali era maggiormente diffu~o erano, ol– tre la Liguria, la Toscana, ]a Roma– gna, l'Emilia e la Sicilia. 4 Ma la sua specifica area di diffusione, almeno secondo una prima approssimazione, era compresa Ira la Lunigiana e il Genovesato. La stessa Genova resta– va ai margini di lalc area, per esse– re centro, in epoche diverse, di stam– pa anarchica. I contrasti che divide- 11ova. Liberalo, iniziò a lovorare cpmc opc• raio nei canlieri del ~luggiano; nel J 903 fondò alla Spezia Il Libertario; durante l'ul– timo periodo della guerra mondiale, fu re– legato a Lipari insieme con la oompagna Zelmira; dopo la guerra, per iJ progettato sciopero internazionale del 19 luglio 1919, fu ancora arrestato con una quarantina <li compagni. Caduto ammalato e ricovellllo al– l'ospedale, i fascisti tentarouo di catturarlo senza però riuscire nell'intento. Andate in vigore le leggi eccezionali, fu ancora confi– nalo a Lipari insieme con Zelrnira. Dal 1943 prese a riorganizzare il movimento anarchico in Liguria e i gruppi onarehici di comhalli• me1.1tonella Val Polcevera, a Sestri Ponente e in tutto il Genovesato. Caduto gravemente ammalato all'ini,:io del 1944 fu ricoverato all'Ospedale di Spezia dove si spense il 5 marzo dello stesso anno. Carlotta Zelmira Peroni, nata ad Aulla il 19 luglio 1865, che <!ondivise l'agitata vita del Binazzi, mori alla S1•ezin il 24 di<!embre 1936. 4 A.S.G., ibidem. 701

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