Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

Il Conciliodi unaparaboladiscendente? DA DIVERSI mesi desta un grande interesse - o almeno, attraver– so la stampa, si ha l'impressione che lo desti - la preparazione al Con– cilio Vaticano H il quale, secondo le intenzioni della Chiesa e in que• st'epoca assai inquieta e poco pro– mettente, do,•rebbc rap1>resc11tare un avvenimento di. grande importan– za non solo per il mondo cnuolico, ma per la totali1à del mondo ci"ilc in genere. Anzi, sotto un certo a• spetto, sarebbe in gioco la stessa esi– stenza spirituale e materiale dell'in– tera umanità: il prossimo concilio ha tutta l'aria di essere il cippo de– finitivo thc segnerà o il princi1>io di w,n fine o l'inizio di una totale ri– generazione, naturalmente nel senso inteso dalla Chiesa. t noto che il protestantesimo si può considerare la prima formida– bile scossa subita dal papato in quan. to istituzione politico- ,autoritaria; non so1o, ma (u pure intaccato nello s1>irito e nelle comuni basi morali. Il pontefice Leone X, sotto il c1ua– le iniziò la grande riforma, non com– prese imbito il pericolo. A chi gli parlava di Lutero, im•itandolo a 1>rendere energici provvedimenti, ri– spondeva immancabilmente: « t un ubriacone, lasciate che la sbornia gli passi; Mno questioni di teologia. o se vi piace meglio beghe di frati. è un bene non imrnii:<'hinr~cne ,1. Solo pii, tr.rdi. nel 1519. incomin– ciò a sos1>ellare la vastità e l'impor– tanza di quella 5bornia, e inf'omin- ciò pure a raccomandarsi alle armi di Carlo V; poichè, in ogni tempo, sono naturalmente gli eserciti che 1>ossono avere la possibilità di sal– vaguardare il potere in <1uan10tale: le scomuniche, anche in <1uei tempi, iu fondo rappre:-tcntnvauo una mera formalità ... Per iociclenzn è interessante rile– ,,are la violenta cl"i1icnco11 la quale Federico Nietzsche si scagliò contro l'operato di Lutero, definendolo il pil, madornale errore storico che sia stato commesso. circa gli s(orLi se– colari che il libero pensiero stava per intraprendere contro il dominio della religionf' in genere. Cosa gli è saltato in mcu1e a quel « frate rnhhioso? » si domanda l'autore dcli' <e Aldil:, del be,w e del ma– le ». La corruzione della Chiesa sarebbe giun1a ad un grado tale da nprire gli o,·chi nnchc ni più lonti, e nauseati anche i pili puzienti so• stenitori dello stesso papato. Perciò, secondo il pensiero di Niel:r.sche , Lutero (u il ,·ero salvatore non solo del papato, ma pure di tutta quella grande « debolezza umana » che va sollo il nome di cristianesimo. Questo, se non fosse intervenuto quell'irrequieto frate agostiniano, a <1ucs1'ora sarebbe rappresentato tut- 1'alpii1 da '111:i.lche im1ignificantc co– munità del tipo c111acchcri o altro di simile; e le chiese, invece di essere ancora in florido sviluppo, sarebbe– ro divenute rarità archeologiche per 653

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