Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

CO R R SPONDENZE l. Un risveglio Parigi, 18 ottobre 1961 I L e o N F LIT T o ALe ERI No si presenta tult'ora sotto due aspelli essenziali: il primo è psicologico e riflette il rifiuto dei rappresentanti nazionalisti algerini di ricevere quello che, a poco a poco, il generale De Gaulle offre dopo averglielo rifiutato per molto lempo. I dirigenti del F.L.N. ( Fronte di Liberazione Nazionale) non accertano che sia il governo francese a concedere l'indipendenza; vogliono che l'indipendenza sia rico– nosciuta. È sollo <1uest'angolo che essi vedono i negoziati, cioè le nonni da stabilirsi in comune della fase di transizione. L'altro aspetto del problema corrisponde ai dati fondamentali: come fare acce1tare ad un milione d'abitanti di origine europea di essere riporlati alla condizione di una minoranza, dopo avere per più di un secolo goduto di posizioni privilegiale. Anche se le tmlorilà di Parigi concedessero tutto, la situazione algerina non sarebbe per questo meno esplosiva. Infatti, la seconda guerra d'Algeria è incominciata mettendo di fronte le due popola– zioni, ed essa 1>rcnderebbe l'andamento di una guerra di s1erminio se le truppe melropolitane si ritirassero lasciando faccia a faccia i due nemici scatenati dai rancori, dall'odio e dalla paura. Il problema, dunque, che i « negoziatori » francesi ed algerini avranno eia risolvere nei nuovi J>rossimi contatti, è <1uello di una forza militare francese, algerina, o mista che impe– disca i massacri. Non è questa una delle assurdità minori della situazione che ha bisogno, per i due campi, d'una « terza forza ». In Francia, e in un grado minore tra gli europei d'Algeria, l'idea della spartizione dei dipartimenti algerini ha fallo dei progressi ... Questa conce– zione aVrcbbe delle probabilità di prevalere se le nuove discussioni Ira Parigi e il F.L.N. non avessero dei risultati. L'imbroglio algerino, ormai incandescente al di là ciel Mediterraneo, non è senza ripercussioni, è facile immaginarlo, sul clima politico francese. Negli ambienti socialisti, radicali, cristiani, ed anche negli aggruppamenti di destra e tra i comunisti, si (anno strada formule strabilianti per la successione del ministro Debré. Per provocare la caduta di questo ministro non mancano qucslioni scottanti e tra crueste il maleontenlo dei conladini, il rialzo dei prezzi, l'inflazione veloce. La maggior parte dei candidati alla successione non danno, però, prova d'aggressivi1à. Aspettano che l'affare di Algeria sia regolato o sul punto di esserlo per proclamare la necessità d'un cambiamento. NeU'attesa contano 635

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