Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961
posi,;ioni ugualmente rctri\'c e op– pressive nonostante alcune innova– zioni rnelodologiche ( istituti tipo Montessori all'Ovest, villaggi tipo Makarenko all'Est) che tullavio si guordim bene dal mettere in discus– sione i succitati « sacri valori » dei due sistemi e, in particolare, dall'in– vestire il grande e comune tabit del– la repressione sessuale. Del resto, questa parallela penna• nenza dell'educazione autoritaria e della rc1>ressione sessuale è secondo noi tutt'altro che casuale. La repres– sione sessuale, infatti, è un fonda– mentale strumento di gregari::::::a:::io– ne: non a caso essa è sempre pre– sente nelle eollellività che si reggono sull'obbedienza, sulla sottomissione all'autorità di un capo o di un dog• ma, sull'eterodirezione: ordini reli– giosi, eserciti, ciurme, mo,•imenti po– litici fortemente dittatoriali ( si 1>en– si allo spirito rigidamente puritano che caratterizzò 1'hitlerismo e lo sta– linismo). Ancora una ,•olla, però, l'afferma– zione che la giovenlÌI contemporanea dell'Est e dell'Ovest è « sessualrnen• te repressa» potrà apparire ad alcu• ni, pili che incauta 1 del tulio arbi– traria. Siamo totalmente impressio– nati dal dilagare delle suggeslioni e– rotiche nello spettacolo, nel costume. che tendiamo a dimenticare ( ammes– so che mai l'abbiamo conosciuta) la differenza radicale che sussiste tra eccitazione e soddisfazione, tra licen• za clandestina e sereno abbandono, Ira contano macchinale e trasporlo appassionalo. Ora, alla radice di <rue– sta differenza sta appunto l'educa– zione sessualmente rc1>ressiva o, co– me io dico, sessuofobica. Già nell'infanzia e nella fanciul– lezza i sistemi educativi del mondo 620 capitalisla, come di <1uello comuni– sta, sono ugualmente repressivi. Bcn– chè sia conosciulo da decenni l'im– menso valore affettivo che l'allatta– mento naturale o le fun,;ioni escre– torio hanno per il bambino, l'ali– mentazione continua 11d essere ese– guita, all'Est e all1Ovcst, secondo cri– teri meccanistici e dispotici che vio– lentano i bisogni in(an1ili impos1an• do in termini anh1gonis1ici, am:ichè armonislici, il rap1>orto tra il bam– bino e il mondo eslerno, mentre la regolazione delle funzioni escre1i,,e ,•iene otlenuta prcmaluramcntc con metodi coerci1i,•i, (del lullo inutili, come hanno ben dimostrato gli olli• mi risultati realizzali nei 1.-ibbu::: israeliani sos1ituendo il premio alla punizione e al rinq>rovero, cioè il piacere all'angoscia), che creano sta– li spastico-ansiosi nella zona 1>elvica così cruciale per tutta l'emozionalità sessuale. Ma è sopratlulto nel cam1>0 dcl– l'crolismo infantile e adolescenziale che tutta la repressivi1ì1 patogena del– la nostra « superiore » educazione si ri,•ela più \'istosamen1e. Noi ci sia– mo ormai talmente abituali ad essa, che la consideriamo un fatto norma• le cd uni,,ersale. l\fa basla confron– tare i nostri sistemi con <ruclli d'una qualsiasi cultura matrilineare 1>er renderci conto del cli1ua morbigeno e deviante in cui crescono i nostri figli. Per i piccoli dei Trobriandesi, dei Samoani o dei Muria è perfotta– mcnte normale giocare a rar l'amore, cosi come per ogni cucciolo libero e (cl ice è normale imitare ( e a1 tem• 1>0slcsso sperimentare) l'accoppia– mento degli adulti. In Occidcnle, in– ver.c, come nel mondo cosiddetto so• cialista è normale che i bambini gio-
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