Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961

RECENSIONI PIERRBBROUÉ et EMILETÉMINB La rèvoluUonet la guerre d'Espagne Editio1u dc i\linuit. Pari, 1961. 11agg. 512, IN. N. 30, La rivolu1,ionc e la guerra di Spa~na han• no 1ro,·a10 i loro 11orici? lo lo credo. • Aveu1uo dieci anni nel 1936 li dicono gli aulori nella 1>rima riga della loro in1rotlu:r:ione. Non hnnno potuto essere tlllori di 11uel dranuun. Questo certa• mente contrihuil4:c a tlarne un <1uatlro com• pleto ed obieui,·o. Ci Mno errori di fani nella loro opera? Forse coloro che tra ,li noi furono attori ne ,copriranno. Ma non credo che saranno molti pcrcl1è è così c,,i<lcnte in <1ucsloliworo In p~upnzionc e lo scrupolo dello sto– rico onC!IO. Noi, ,·oglio dire che ci sia di– llncco. chC lo .!IJ>iriloe il cuore degli autori si rfrclano dietro la coscienza del J>rofeMio– nista spccialiua10. L'opera dev'essere lelta, e il lcllorc si sentirà subilo attratto « dnl ruoco dcll'o1.ionc •· Dcv·essere discussa: di– sgra:r:in1ame111c.per la aun im1)-0rlaru:a, il 11rc.uo è dc,•1110 .(3.000 franchi leggeri). Ma si polrÌ trourc nelle bibliot«he. Il libro è utile 1>erla com11rcnsione dClla nostra epoca. Sui tre anni di ri,•oluzio11e e di guerra di Spagna, di cui il mondo intero C res1)-0nsabilc, c'era hisogno di uno studio non trop1)-0 1cmpes1i,·o affind1è le passioni non deformuaero la nrità, nè troppo tar• dh·o perthè gli avvenimenti di cui tratla e la lezione che ci J>enuellono cli trarre non lasciMSCro indifferenti la nuo,•a generazione di militanti. QuCl'tO studio. ,erio cd appu• sionalo. credo ,·eramentc che noi l'abbiamo nel libro di Broué e Témine. Ln prima parie, che è 1'01,era <li Piern: HrouC, C consncrnll"lalla rivoluzione spagnola, al mo,·imcnto politico-sociale che 11011 si puO in ncssun modo separare dalle 01,erazioni milit11ri. La !CC-Ondapane, quella d'Emile TCmine, d~ri,·e queste 01,erazioni, 1i fer• ma sull'aspetto militare del dramma spa• gnolo, ~ulla flut111azioni dei ,·ari fron1i, !tille ,•illorie e sulle sconfitte. Dapprima C la • Spagna schi11ccio1a dal suo iJO'L«.ilo •· un paese a.rretralo do,·e do- 111i11anoancora. congiuntamente, l"aristocra• zia. l'esen:ito e la Chie.3a. Di fronte, un rno– ,·imento operaio d'una notevole originalità in cui prcdominono gli anan::liici e gli anar• eo-sindacalisti. Eccoci pr«cnlata la forte personalità del• foperoio Ourruli che incarna la ri,·oluzione 1pagnola, che dichi11ra, all"inizio della guerra civile, al corrisJ)-Ondente d"un giornale ca• 1111dese: • Porlinmo un mondo rn10,·o. là, nei nostri cuori, e questo mondo crC8CC in que– sto 11cuo i~lanle •· ~:«'O i socialisti. e que– at"altro operaio Largo Caballero, che imparò • leggere a 24 anni e che, per una 8lrana cvol11tione, passò dal riformismo alla 1eoria ed alla prllica ,!ella ri,·oluzione. I comu• uisti non sono niente, o quasi niente. Noi li ,•edrcmo diventare f(Ualchecosa, all'ombra dello Stato del quale sono i ,ervilori. Ap1)-0rleranno in questo cao, non l'ordi– ne, ma gli ordini del loro impcro e del loro i1111,er11loredi allora, Noi li ,·e1lre1110ap-- 1)-0ggiarsisugli uomini d'• ordine •• mcllcrsi sullo scia dello rivoluzione per tagliare una testa ribelle (e non si traila tli un"immagi• ne), impadronirti della direzione <lei mo,·i• mento, domarlo ... annientarlo. Vado tro1>1)-0 in frena nel mio raeeonto. Cli autori mostrano meno Eretla e meno passione. Sono. così, piìi corwinccnti. Gli errori, le eol1>c non sono e,·idente111e11tcda una sola parte. E neppure i delitti. i\fa il delitto principale che è la disgregazione del– la direzione ri,·oluzionaria per farla dh·en• 603

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