Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961

te poco. Ciò che ci preme è di ,Jc. mmciarlo, di farne sentire lo grcwi– tà, di far capire che, se dalla guerm fre,ld,, si passa alla suerm cald", non. si snlverebbc nè la libertà e non ci sC1rcbbeneppure più la scl1iC1vitit; percl,è tutti conosceremmo lo stes.~o trt1gico destino. Basterebbe quesltl rifl.essio11c cli semf}lice buon, sewm ,,er non f(lrci allineare nè .mlle posi– zioni degli u11i 11è su <111clle ,lcgli alt,·i. 6. - Il nostro 1novirncnto ha po• tuto risorgere i.n Francia, in Jtalia, in Germania o,•unque l'esercito :1l– le1110trionfava. Pensfomo che nella storù, del ,w– stro movimcnt.o sia la prima volrn e/re w, amtrchico rilascia un ccrtifi– calO di mcriw ad un. esercito. Ebbene no, diciamolo ben. forte, ,w 11, è per l'esercito alleato, anche se riconosciamo clte /,a sco,1.fiuo il fasdsm.o-nazismo, che noi abbfomo ,,otuto risorgere. Se non. avessimo combo.ttut-0 per venti anni il fa.ici.– smo, se non l'avessimo com.batwto in Spag,1a e nella Resistenza, fo,. scia,ulovi molti dei nostri, non si sllrebbero nwntenute vive le volon– tà di libertà e di giustizia nel po• ,,olo. E S.U. ed lnl{hiltcrra avreb– bero avuto campo libero per impor– ci il sistema. eh.e <Juclledue fJ0te11zc prcferi1;ano. E tt0n. dimentichiamo "11c in Italia abbiamo avuta. la mo- 1,arcl,ia. pcrchè le due grandi demo– crazie occidenuili, d'accorcio con talin rhc ci sf}edì velooemcntc To– gliatti, cc la impo.,cro e che Llttta la loro politica, subi10 dopo lct Cllduu, ,lcl fa.,cismo, /ti di s1,cgnere quel vento ,lcl Nord che se llVessc conti• 11uatoa soffiare avrebbe rifJUlito be• ne l'Italia .. Nei regimi semi-liberali se esiste un movimento libero dei fo~ 586 vorawri e una sinistra è pcrcl,è op– f'Osizioni resistenze co111bauiviti1so• ,w in. atto. /.,a liberti, di cui noi pos– sillmo godere 110,1. è mai una beni– gna concessione dei govcrnc111ti o dei nostri p(ldroni, 11ui unti nostra con• quisw. 7. - C'è una vostra vigliacchcrin morale a profillnrc, ccc. ccc. Sc,remmo stati momlme11tc vi– gliacc/ii se, esuli in Francia. (G. L. ha quasi l'aria ,li rinfacciarci l'ruilo che trovammo 1,resso il Jmpolo fran– re.,e!), aves.simo taciuto le nostre cri– ticl,e al governo cd alla ellisse diri– ge11te di <Jucl paese. Vigliacchi sa– remmo se per pll1tm cli pcr,lcre il nostro posto cl'im,;cg,wnte, d'impie– gai.o o d'altro ci co11for111a.~t1imo llllci ondata di clericalismo che vi è i,t /. talit1; uigliacchi saremmo se ricor– ressimo alfo raccomtmdazione del prete, del politico, per i 1111ali fJOi .w1remmo costrcui li 1;oltlre, per <1· vere un po.sto di lavoro o per un avanzamento nello nostro carriera (dicendo <1uesto teniamo pre.sente d.ei cusi ben concrct.i); vigliacchi sa– remmo se per vivere un.a vita. trctn· qu.illa (qucllci che G. L. 1,e,uci che noi facciamo) pensassimo cigli affari nostri e non ci i"u11ischiassimo con- 1irwc1mc11,tc ncll,1. vita sociale del no– stro paese. È necessario invece del coraggio per combattere i regimi dei pt1esi i,1, cui noi vivimno, mentre non ne è neCC./fsarioaOauo per combat– tere il bolscevismo o lo stato t.otali.– tario rruso. Anzi è questa una pro– paganda comoda, bene accct.w. i,t t.utti gli strati clic lra11110 1m peso nelle società occidentali, per la qua.• le è facile 1rotu1re crncli.e delle for- 1!1,csOvtlertzioni. Abbiamo 1JÌ.sto, in– vece, che cosa sili capiuuo ,, coloro che coraggiosnmente ha,mo denun-

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