Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961

che mentre si pcrsistevn ad affermare il potere popolnre e mantenerlo, non sarebbero giunte nrmi nè mnteric prime, in Catalogna, nè divise per l'acquisto all'estero. E siccome perdere la guerra c<1ui,•aleva a perdere tutto ( ...) lasciammo che il Comitalo <lelle Mili:ie fosse incorporato nel Governo de la Generalidad e nel Consiglio di Difesa e negli allri orga– nismi vituli del govc.c110uutonomo ». Chiariamo che nel primo Corisejo cle fo Ceneralidad il portafoglio della Oi(esa era tenuto da un tecnico, Diaz Sandino, un ufficiale dell'aero– nautica dislintosi, il 19 luglio, nel bombardamenlo di Atarazanas. E ciò nonoslante i suoi assessori erano nrrnrchici. li Oipnrtimeuto di Di– fesa del suddetto governo fu occupato dulln C.N.T. con la prima crisi, o riorganizzazione del go,•crno ( 13 dicembre), Si ha così la crcuzione di una specie di esercito catalano, dipenden– te dalla Geueralidad, uuribuzione non contemplata nello statuto di autonomia. 11 che dimostrn che alla consegna del coma11do u11ico 1>olen darsi un'interpretazione mollo soggettiva, secondo i politici della regione. La promc~a tli proporzionare l'umamcnto alle milizie confederali mili– tarizzate ern il richiamo dei governanti di Madrid per sedurre i combat– tcllli libertarii. Ln mnnovrn diede i suoi risuliati. Dici~uno nwnovra perchè, nouostantc lutto, le unità anarchiche erano le peggio armale. In <1uei giorni di agosto si specula,•a molto, nei centri di propa– ganda della C.N.T. - F.A.I., su una frase fugace pronunciala da Ourruti in uu discorso tenuto dai microfoni del suo quartier generale di Bujaraloz. La frase era: « Riuunciamo a tutto meno che allu , 1 ittoria ». 1 cornba1- tenti anarchici mostravano una forte resistenza alln militarizzazione e furono compiuti enormi sforzi per convincerli. Si ,,oleva sbandierare quella frase per dimostrare che Durruti era disposto a sacri6care la rh•oluzione alla guerra. La supposizione è complelnmcnte falsa. Una per– fotta conoscenza del cnrallere di Durruli e delle sue com•inzioni ril•o– luzionarie mette molto in dubbio quell'affermazione. Le sue realizza: zioni trus(orrnalrici ncll'11mpia zona delle operazioni scartano, a priori, il significalo dato a <1uella frase infelice. Durruti si trovava a Madrid, in <1uci giorni, per prospettare al go,•erno centrale le necessità dell'ar– mamento occorrente alle sue centurie. In queJla stessa occasione dichiarò alla stanq>a mndrilcna: u Riguardo alla min colonna, sono molto soddisfatto di essa. Noi Cacciamo In guerra e In rivoluzione nello slesso tempo. Le misure rivoluzionarie non si prendono solo a Barcellona, ma fino alla linea del (uoco. Ogni paese che con<1uistiamo si organizza rivoluzionaria– mente ... Nella strada 6n <tui seguita non vi sono che combattenti. Tutti lavoriamo per la guerra e la rivoluzione. Questa è la nostra forza ». « Questa è la 11ostra for:a •• significava, per Durruti, che era In rivolu– zione che dnva forza alla guerra. Nei primi giorni di settembre si tenne un ple110 nazionale delle regio11ali della C.N.T., per !ludiare le proposte di collaborazione poli– tica che facen il nuovo capo del go\'erno Largo Caballero. La risposta 565

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