Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961

Da allora la C.N .T. di, 1 enne più prudente nelle cospirazioni con i mi~ Jitari. A partire dal 1913, nei movimenti insurrezionali pretta1nenle anar• chici e sindacalisti, l'assalto ai <(uartieri militari costituì uno degli elc• menti esscuziali nei piani strategici. Nel geunaio deJlo stesso anno vi (u un principio di assalto al quartiere cli La Panera (Lérida), frustrato tragi• camcntc. Nel mese di dicembre la guarnigione di Villanueva de la Serena, d'accordo con la C.N.T., si sollevò agli ordini del sergente Pio Sopena che cadde eroicamente. Uno dei periodici dell'epoca, edito dalla F.A.I., molto diffuso tra la truppa aveva come testala: Il soldato del popolo. Tale genere di propagnnda minava intensamente la disciplina deJ. l'esercito. D'altra parie, il 9 luglio 1936, a Barcellona, nei conflitti fra i gruppi anarchici e l'esercito, non si tenne conto del vecchio pregiudizio sentimentale verso il « figlio del popolo in un.i/onne», e la truppa al momento di essere assalita, in diversi casi, fraternizzò con il popolo. Potenzialmente la solle,•azione militare del 18 Juglio 1936 è stata considerata dai tecnici come un clamoroso disastro, posto che ebbe esito positivo 11ellc regioni militari VI e VII. La I, 11( e IV (Madrid, Valencia e Ilarccllona) furono completamente annientate, la seconda addirittura senza lolla. La regione galiziana dovette impegnarsi mollo per imporsi. La marina da guerra subì una terribile sconfitta. Senza dubbio, la vigo• rosa reazione popolare fu insufficiente; potette porre fiuc ai pronuncia~ mientos ma non evitare la guerra. I pronunciamie11t.os si svilupparono come semplici manifestazioni militari. Tutt'al piìi riuscivano ad imporsi in un'unica banaglia. Frequen• temente, baslava un semplice bando militare, affisso sui muri di una piazza, proclamante lo slato di guerra. A tale atto faceva seguito una sfilata marziale di alcuni soldati applauditi dai curiosi. Non si era mai giunli ad una guerra civile per mezzo di un pro111mcim11iento. Le stesse guerre ci,,ili non possono essere considerate dei veri e propri (< prommciamie11tos », senza l'adesione di elementi dell'esercito a guerriglie permanenti. li pronunciamien/.o classico fallì, ma la guerra civile si sviluppò con una Curia ed una capacità di distruzione senza precedenti, considerati i moderni mezzi di lotta e gli interessi posti in gioco. Se per i militari il pronunciamiento fu un fallimento, la guerra ci,•ile fu loro propizia dal primo momento. La guerra si parò sul glorioso cammino della rivolu~ zione come un scrio ostacolo. Le disprezzate istituzioni dello Stato iocon• lrarouo, iu cambio, un respiro prezioso ed una fonte dialettica da 01>porre al romnnticismo rivoluzionario. Per rronteggiare l'esercito nemico biso• gnavn avere un altro eserei10. Un esercito non anuncttcwt scherzi, doveva essere disciplinato, con unitìt di comandi ed inquadralo militarmente. Inoltre tale esercito doveva possedere una voce potente, la ,•oce di un governo forte, centralizzato, espressione di tutte le forze delranti(ascismo. Tale dialettica aveva un solo e categorico imperativo: disarmare il popolo. Altri militanti della C.N.T. - F.A.J. si lasciarono impressionare e, a 562

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