Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961
organizzazione siano al momenlo fer• me, almeno per <ruanlo concerne i principi, io ritengo che 1ia mio do– vere, che sia dovere di ogni socia– lista di conscrnre ancora per qual– che tempo la forma antica o dubita• li\'a; in brc,•e, io professo un anti• dogmatismo economico, quasi asso• Iulo•); 3) la 10/u:ione della q11e1tio11e 10- ciale, che non si attua a meno d'un col1>0di mano ( « ... a mezzo di <1uan– to già si chiamò ri"oluzione e che è semplicemente una scossa •; « .•. non ne abbiamo bisogno per riu– scire i e, conseguentemente non dob• biamo 11ffa110 porre l'uionc rivolu– zionnriu come mezzo di riformn so• cialc, perchè qucslo presunto mezzo sarebbe più semplicemente un RP• 1->ellonlln forza, nll'orbitrio, insom– ma una contraddizione») bensì nel • fare e11trarenella 1ocietà, allraver- 10 una combino:ione economica, le ricclte::e clte ,ono u1cite <lolla 10- cietù 1te11a a11racer10 un'altra com– bina:ione economi~a. In altre parole, rivol&ere nell'eco– nomia politica la teoria della pro– prietà contro la Proprietà, in modo ,fo fare ,caturire ciò che voi 1ocia• li1ti tedc,clti chiamate " comunità " e clie io mi limiterò al momento a cltiamare "libertà, egua&lian:a" ». A <1uestecondizioni • entrerò con piacere tiella i:o,tra a,socia:ione. di• ver,amente no!•· Proutlhon, perlanlo 1 pose tre con– dizioni pregiudii.iali, di fronte alle <1uali Marx avrebbe potuto aderire o nuuullnndo In propria autorirnrin pcrsonnlilì1 di uomo politico e lut– t'altro che conciliante, op1>ure sacri• ficando le sue ancor giovani convin– zioui di filosofo e di economista. Ma 556 le pregiudi:iali - si ripete - rive– stono un'eccezionale importanza in quanto non solo preci1ano i limiti delle dh•ergenze già esistenti tra Proudhon e Marx, ma anche carat– terizzano, sia pure nella laconicità di unn missiva, il r,c.nsiero proudho– niano. L'épicier dan così al ténia du ,ocialisme una lezione di corrcltez. za, ohre che di chiarezza di ,•edule. Nè deve sorprendere la categoricità e la linearità con le quali vengono espresse le di"ergenze, che 1>ossono essere ritenute • t1trane » soltanto eia coloro i liliali - vedendo in Prou– dhon il filosofo dellu te ba/ance» o dell'équilibre - confondono, a bel– In 1>osta, la dialetlica proudhonia– na rivoha a recuperare le antino– mie reali, esistenti nel pensiero, nel– la società e nella natura, con l'ttr• rangiatore d'impossibili conciliatio• nes oppo,itorum. Le tre condizioni rappresentano, dunque. il nucleo principale e so– stanziale del pensiero di Proudhon, ehe tro\fercmo ampliato in tutta la sua abbondante produzione i cioè, sin dnl 1846, si 1>rcsentnno nlla ri– balta del pensiero sociale due ,li– versi indirizzi - 11iateorici che JJra• tici - i quali !li rilrO\'Crann(\ SUC· cessiumente in seno alla Pri111u ln– te·rna:.ionale ed, attualment~, in quello che, nell'anlitcsi antiautori– lario-autorilario, si comprende sollo In denominazione di 1>cnsiero socin– lisla. Sicchè l'antidogmat.ilmo proudho– niano, pur rcst.:intlo come 1mn10 fcr• mo ed inclistruuil,ilc di unn sana concezione sociologico-filosoficn, pas– serà nella co 0 no1cenza degli ignoran• 1i quale contraddillorietà di pensie-
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