Volontà - anno XIV- n.8-9 - agosto-settembre 1961

Massimo Gorki u N I'•: L LE e R IN o appassio- nato, Ritratto da una verità <l'a• more e di giustizia, è in rivolta con• lro un mondo intessuto di furberia, di rivalità e di sordidi conflitti. Di– sgustato di se stesso, degli uomini e della , 1 ita 1 sentendosi dcslinuto alla miseria, s1>czza a poco a poco i legami che lo trattengono al suo am– bienlc e incomincia a percorrere in tulli i scusi l'immensa steppa russa, facendo per vivere, e secondo le occasioni, tutti i mestieri. Questa lunga strada disseminata di ostacoli lo J>Orta, attraverso lo sconforto dd– la solitudine, ad una vita nuova e pericolosa. Ciò che caratterizza la sua J>ersonalità è la sua insaziabile curiosità di conoscere, di istruirsi, di ,,ivere in tutti i modi, di av,•icinare a sè gli uomini che sono tanto divi– si dagli istinti, dal carallero, dalle idee, dai loro credi, e di fare sue le loro virlÌI umane. Senza preparazio– ne e senza metodo, Gorki ci fa delle descrizioni suggestive con la Cresca spontaneità dc.I suo pensiero e della sua personalità. Lavorando cd os• servando, egli crea; crea delle opc• re e, uessuu'altro come lui, ha saJ>U• lo così bene esJ)rimere l'oltraggio, dell'anersitì1 e l'avvilimento dei de– lusi, dei diseredati, dei ngabondi cl1e si tro,•11no al margine della SO• cieti1. Nei suoi racconti Gorki rifiuta ogni estetica tradizionale, c ci dil dei hammcnti cli vita dove i perso– naggi ri,•clano con i loro gesti, di- scorsi ed atti, i loro diversi caratteri. Lo stile, nonostante le sue imperfe– zioni ( dato che lo stile non consi– ste nella tecnica ma nella visione), esprime ora la volgarità cli. certi ambienti senza mai cadere nel vol– gare, ora prende una ,•estc poetica che raggiunge il lirismo. Quanto ai paesaggi della ·steppa o del mare, si traila di immagini di vi111vissute daJl'autore. Nei primi scritti di Gorki vi era del sole, della brezza viva elci mare, il fluire delJe onde, la gioia fisica di vi,•ere, un ottimismo un poco primitivo ma molto confortante. Con Gorki appare un elemento nuo• vo della letteratura russa: di (ronte all'immagine della sottomissione o dell'abbandono della lotta, la figura del eonìhattcnte, dell'uomo che crea liberamente. E' più l'o1>era di un poeta che medita sulle forze primi– tive del proletariato che quella di uu di[ensore d'una classe sociale. Gorki Come Cechov crede nel pro– gresso, nella scienza, nella ragione umana, in tutto quello che si chia• ma « idee umanitarie » 1 e sia l'ope• ra dell'uno che dell'altro dimostra– no l'assurdità di tale (ede. La scien– za stessa non offre che una preca– ria « saggezza disperata » che non può nè migliorare il cuore umano, uè conoscere inleramente tulle le cose. La filosofia per Gorki è una rnalallia del cervello. E 1 un ingan– no per sè e per gli altri. E la vita non è che la ricerca di-

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