Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961

A N T o L o G I A --------------- Guerra e responsabilità individuale No N ci sono accidenti in una ,•ila i un avvenimento sociale che scoppia ··, im1>rOVl'isamen1e e mi trascina non viene dall'esterno; se sono mobi– litato in guerra, questa guerra è la MIA. essa è a mia immagine e la merito. La merito da1>prima perchè po1e,•o sottrarmici col suicidio o la diserzione; queste possibilità estreme devono scm1>re esserci presenti allorchè si tratta di considerare una situazione. Non essendomi sotlratto, L'ho SCEI.TA : que• sto 1>uÒessere per debolezza, per vigliaccheria di Crontc all'opinione pub– blicu, pcrchè preCcrisco certi valori a <tuello del rifiuto cli Cure la guerra ( In stima dei miei vicini, l'onore della (amiglia ccc.). In ogni modo si tratta di una scelta. Questa scelta ,•crrà in seguito rinnovata in forma continua fino alla fine della guerra; bisogna dunque sottoscrivere all'affermazione di J. Romains: « In guerra non ci sono vit– time innocenti ». Se allora ho preferito la guerra alla morte o al disonore. è come se portassi l'intera res1>onsabili1à della guerra. Senza clubhio altri l'han dichiarata e forse si dovrebbe considerarmi come un semplice eom- 1>lice.Ma questa nozione di complicità non ha che un senso giuridico: qui non ha valore: perchè clipenden DA ME, che questa guerra non esistesse. Non e 1 è stata alcuna costrizione, pcrchè la costrizione non 1mò avere alcuna 1n·csn su nna libertà: non ho nvu10 scuse, perchè, come nbbinmo detto e ripeluto in questo libro, In qu11li1ì1propria della renltìt-unrnnn, è di essere senza scuse. Non mi resln dunque altro che rivendicare qucsla guerra. Inoltre essa è ~uA, perehè, il fatto stesso che nasce in una situazione che faccio esistere, e dal momcuto che non posso scoprirla in questa situa– zione che impegnandomi per o contro di lei, non 1>osso pili distinguere la scelta che taccio di me, dalla scelta che faccio di lei: vivere (ruesta guerra 1 significa scegliermi mediante lei e sceglierla mediante la scelta di mc stesso. Non 1>uÒesistere il problema di considerarla come « quattro anni di vacanzn » o di « rinl'io •• come una er: sospensione di seduta 111 essendo l'es– senziale della mia res1>ousabilità nhrove, nella mia vita coniugale, {ami• linre, profossiooale. Ma in questa guerra che ho scelto mi scelgo di giorno in giorno e In faccio mia foecndomi. Se deve essere quat1ro anni vuoti, souo io che ne porlo la responsabilità. Infine come abbiamo (atto notare nel paragrafo precedente, ogni persona è una seeha assoluta di sè a 1>artire da un mondo di conoscenze e di tecniche che q·uesta scelta assume cd il– lumina allo stesso tempo: ogni persona è un assoluto che gode di una data 374

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