Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961
uitù e di aiutare il prossimo at: ar– rivarvi nello s1esso modo. Se i I mondo ha un senso, Cun sen– so iipirilualc; e il scuso spirituale del mondo è che si affermi, nelln persona degli uomi.ni pili diversi, questa umanità che è in certo modo il denominatore comune di tutti gli uomini. Ne deriva, come dice Tago• re, la necessità di giudicare e sti• mare una civiltà non secondo la somnrn della potenza materiale che dispiega, ma seeondo il grado in cui si sviluppa e manifesta nelle sue leg– gi e nelle sue isti1uzioni, l'amore per l'umanità. u Poichè » egli dice ne Ln religione del Poeta, « In rive– lazione dell'essere cli domani non consiste nel fatto che esso sia una potenza, ma nel fotto che sia uno spirito. Il regno della scienza, che realizza il potere della macchina nell'universo e 1rnsforma gli uomini in macchine, è simile all'E111a in e. nazione: d'una violenza straordinn• ria, ma In sun lava seq>cggiante sep• pcllisce i rifugi dell'uomo edificali nel cor8o dei secoli e le sue ceneri sofToc:nno la vita ». Non le date delle battaglie, <1uellc delle inl'enzioni tecniche, ma i grandi avvenimenti spirilunli hanno quindi ragione d'essere considerali le grandi date della storia. Come, per esempio, quel giorno in cui il poeta che noi chiamiamo Omero concepì l'ammirabile XXJV. canto dcll'Jllia<le, e pose fine a quella grande epopea, nel corso della <1ua– le ianti guerrieri s'ingiuriano atro– cemente prima di l'Cnire nlle mnni, e in cui il vincitore spoglia e insulta il cadavere del suo avversario, con <1uell 1 incontro d'una sì straziante grandezza fra il padre di Ettore, il 366 vecchio Priamo, e Achille !"uccisore di Ettore; e in cui i due uomini piangono insieme sulla tristezza del• la guerra. O ancora quella notte se• guita alla micidiale giornnla nel cor. so della <Jualc i due fratelli nemici Eteocle e Polinice si erano uccisi l'un l'altro davanti a Tebe, e in cui Antigone prese la risoluzione di a– scoltare il suo cuore misericordioso verso il fratello • colpevole» e di sfidare, per assolvere verso di lui il suo pietoso dovere, la terribile minaccia 1>roclamata dal tiranno Creonte: Antigone che si senth•a creata per l'amore e non per l'odio. O ancora l'ora in cui S. Paolo, a– vendo acceduto all'universalismo in germe nel cristianesimo, scrisse ai fedeli di Corinto: « Noi siamo stati tutti battezzati nello stesso spirito, per fonnare uno stesso corpo giudei e greci, schiavi ed uomini liberi»; per poi elevarsi, nel capitolo se– guente della stessa epistola, al liri– smo grane!ioso del suo inno alla ca– ritì1, che spera tulto, che sopporta tutto ... Uis9gua che l'interesse fondamen– tale, In 1>reoecup11zionccostante del, l'uomo non siano pili il denaro, nè il potere, mn l'umnniti1 1 in noi e nei nostri simili. Ciò che non può esser prodotto se non dallo sforzo di cia– scuno su se stesso e da una polente azione educativa. E, nel momento presente, occorre che la razza bianca accetti dei giu– dizi come quello dato su lei da Ra– binclrana1h Tagorc: « Simili a no– madi rapaci cd intfCJ)idi, gli uomini <lell'Oceidcnte son venuti da noi. Hanno sfn1ttato lu nostra anima o– rientale per pura cupidigia di po• tere. Questo incontro d'esseri uma-
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