Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961

1urnli, Lrovn il suo complemento in quei 1>opoli che son rimasti piii vi– dui alla natura, per i quali l'incom– prensibile universo intero è mistero d1c circonda l'uomo da ogni parte. Fon;e intendeva ciò l'Africano che diceva a Massenzio (nel Viaggio del Centurione): « Voi, europei, avete conquistato la 1errn, ma noi abbia– mo conservato il ciclo ». L'individualisllt, nelle nostre so– t·ietà a1omizza1e, l'individuo isolalo nelle nostre immense città (come lo testimonia il lilm di De Sica: Um– berto D.), ha il suo complemento in <1uesto gregarismo così cordiale dei negri, che nascono e si sposano iu cormme, davanti al clan riunito per celebrare l'evento; che sono iniziati tutti insieme, che accorrono presso il colpilo dal lutto e 1>assano lntla la notte a lamentarsi con lui. L'umanità è, in un certo senso, s1>arpagliarn su tutta la terra e at– traverso i secoli; non è una che nel cuore del 1>oeta (nel senso largo della parola poesia, che è un parti– colare modo di vivere) che ne anrn le diverse maniCestazioni, che sente, come Goethe, che ogni essere viven- 1e è una cosa meravigliosa, che si rompenetrn in nitri attraverso In sim1>atin e può dire come Walt Whitmann: Ciascuno di noi con i 1uoi diritti di uomo o di donna, sulla 1en1; / Ciucuno di noi ainwesso ai di~gni eterni dcli■ lena; / Ci■• aeuno di noi, qui, CO!Ì divinamenle come qu11bi11i altro! Il poeta che ha un Atlante della amicizia come René Arcos: « Se apro l'atlante, quello che ho chia– mato l'Atlante dell'amicizia e che è 364 segnalo di piccole croci a matita .., da tante ciuà, dalle terre pili lon• tane, dalle isole giapponesi alla Cordigliera delle Ande, cla Londn a Rio, da Bcrfo10 a Londra e a Co– stantinopoli, <1uesti amici si drizza– no come torri fuori dalle masse bru– licanti ... Salve e n 1>resto, dice Bo– ston. Con il pensiero, sempre con voi, suona a festa Harleru. Con voi, ridice Amburgo. Puoi sempre con– tare su me, grida il romano spor• geudosi dalla sua 1errazza. A presto, riprende un'eco che rimbalza da Anversa e da Gand a BruxelJes. Al prosshno anno, grida Tunisi in un portavoce. E a <1uello ancora di poi, si riprende <la Alessandria, in lon- 1ananza, e da Assiut a Car1um » (Autrui). O, 1>iii intuiti,•amente, il poeta che riconosce e rispeua l'umani1à diversa di tutti i suoi compagni di fatica; tale <1uelpoeta imbarcato sul Pé<1nod (Hermann Mclville, Moby Dii.·), con i suoi ufficiali così comple– mentari e il suo e<1uipaggio interna, zionale: l'autore, originario di Man– hattan; Queequeg, nativo di Roko– voko, un canaco; Fedallah il Per– siano; Tashtego l'lndiauo; il capo– cuoco, un negro nato neJl'America del Sud; poi, con qualche 1>cscatore di Nantucket, un marinaio olande– se, un francese, un islandese, un maltese, un marinaio delle Azzorre, un cinese, uno dell'isola di Man, uno spagnolo, un marinaio di BeUast ... li più scl\'aggio di questi, Quee– queg il tatuato, sul letto di morte, i1:11>irall'autore queste ri(lessioni: « Nessun caldeo o greco morente ebbe pensieri pii, elevati e più santi di quelli, le cui ombre mis1eriose

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