Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961

parte di numerose imprese; ritardi nelle consegne tali da far fallire i contratti; scadente qualità delle for– niture e conseguente eccessivo volu– me di scarti; conclusione affrettata di contratti che si rivelano quindi inadempibili o svantaggiosi; man– eanza d.i coordinamento fra program– ma di produzione per il mercato in– terno e produzione per l'estero, a li– vello sia nazionale che azietidalt:. II tutto con un notevole danno an– che sul piano d'importazione: co– me riduzione del suo volume, con– seguenti ritardi nei termini di con– segna da 1>arte dei fornitori esteri, disorganizzazione nei programmi di produzione delle aziende nazionali. Negli appelli e nelle raccomandazio– ni del governo e del partito alle im– prese esportatrici (come, ma in mi– nor misura, a quelle producenti per il mercato nazionale) si (a continuo riforiwcnlo alla urgente necessità di raggiungere, qualitativamente, « il livello morrdiale »; ma tale parola d'ordine ha dovuto essere ripetuta– mente precisata, per evitare che gli sforzi si concentrassero in una gara d'imitazione dei prodotti esteri, an– zichè in una competizione autono– ma per raggiungerne e superarne i pregi. Per quanto riguarda il mercato occidentale, da un paio d'anni l'at– tenzione e gli sforzi della Germa– nia deH'csl sono volti ai paesi sot• 1,osviluppati dell'America Latina (Brasile, Argentina), dell' Africa (soprattutto gli stati di nuova o in via di formazione: Ghana, Guinea, Senegal, Mali, Nigeria, Togo, Egit– to), dell'Asia, (Siria e Libano, Iraq, India, Birmania). Organizzazione di mostre campionarie, istituzione di rappresentanze commerciali ( base 336 prima per un successivo riconosci– mento politico della Repubblica De– mocratica Tedesca); offerte di assi– stenza tecnica e tecnologica (non solo in campo industriale, ma an– che sanitario, ad esempio); forni– tura di interi impianti industriali ( cementifici, centrali elettriche, im• pianti chimici, produzione di fibre artificiali). Scambio di missioni lec– nico-commerciali, sopratutto acco– glienza di tali missioni a Berlino• est. Infine, come contropartita estre– mamente concreta, offerta di con• tratti d'acquisto pluriennale delle materie prime ( principalmente der• rate agricole) su cui posa l'econo, mia di quei paesi, e per le ,1uali la instabile ca1>acità d'assorbimento del mercato occidentale, sia come quan– tità che come prezzi, non può due affidamento e sicurezza. Nel 1959 è stato creato, presso l'università di Lipsia, un Istituto per l'Africa, con lo scopo di formare i quadri per i servizi esteri della Ue– pubblica Democratica Tedesca nei paesi africani ed asiatici: entro il 1965 saranno messi a disposizione di <1uesto istituto 20 storici, 24 eco• nomisti, IO giuristi, 4 storici dell'ar• te, 2 filosofi; particolarmente cura• to sarà lo studio degli idiomi locali, perchè i rapporti con i popoli iute• ressati avvengano senza il tramite di queJle lingue che rappresentano per loro una tradizione di sfruttamento e di colonialismo. Accanto a questo istituto funziona una scuola specia• le organizzata dai Sindacati della German:a orientale per preparare i quadri sindacali dei paesi africani e asiatici; vitto, vestiario, alloggio gratuiti, più un compenso in <lena• ro; insegnamento io inglese e fran-

RkJQdWJsaXNoZXIy