Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

abbrutiscono il tipo organico. Non solo lo sperimcutntorc agisce alla cieca, ma con la <1uasi assoluta cer– tezza di operare meno bene di quanto non faccia In natura. Chi penserebbe di np1>licnre nll'uomo simili metodi, che tutt'al pili po– trebbero dare eccezionahuente un risuhato favorevole, ma pagato con lo scotto di innumerevoli insuc– cessi? Nondimeno da qualche anno noi dis1>oniamo di mezzi particolari che, in certi casi, ci offrono In possibilità di moclificare il pntri– monio genetico in un senso definito e prevedibile. Il princi1>io di <1ue– ste « murnzioni dirette >) è il sc– gucntc: si souopongono le cellule di una deteuniuata s1>ecie all'azio– ne di una sosta.mm chimica tratta dalle cellule cli una specie diver– sa; e si scopre che le prime acqui– siscono, come per contagio, certi caratteri propri alle seconde. Que– sta sostanza, cui si deve I'« ibrida– zione chimica », è un acido molto complesso: l'acido desossiribonu– cleico, o D.N.A. Risultati sicuri sono stati ottenu– ti, con esperimenti del genere, su organismi unicellulari. Per quanto riguarda l'uomo, si potrebbe dun– que - in teoria - far agire snlle cellule germinali di un individuo gene1icamente comune, ,ma D. .A. (od « eredina >,) tratta da un indi– "iduo gcne1icamen1e superiore; a– vremmo così qualche possibili1ì1 di provocare mutamenti vantaggiosi nel patrimonio ereditario del pri– mo. Ma, pur su1>ponendo che la esperienza riesca, è evidente che es– sa non potrebbe por1nre alla « crea– zione» di veri Superuomini: con 268 I' « ereclina » umana, per <1uanto scelta sia, è impossibile produrre qualcosa di pii:1 che l'uomo. Rimane la possibilità di modifi– care artificialmente l' « eredina ». Certo è clifficile immaginare, per a– desso, i trattamenti fisici o chimici che trasformerebbero l'« eredina » umana in « eredina » superumana; ma non oseremmo affermare che non saranno mai scoperti. In que– sto caso, il Superuomo nascerebbe prima sotto forma di principio chi– mico, esisterebbe poten:dalmente in, vitro prima di prodursi in vivo. L'altro processo di « superuma– nizznzione » consisterebbe nell'in– tervenire sull'essere umano in svi– luppo, per favorire Jn crescita della sua massa cerebrale. Pare che certi ormoni, e soprattutto quello dell'i– pofisi, abbiano la pro1>rietà di atti– vare, in diversi animali, la prolife– razione delle cellule nell'embrione elci cervello. Si pensa anche ad in– terventi diretti su questa o quella regione dell'organo 1>ensan1e. Ope– razioni del genere sarebbero gran– demente focil i tate se si riuscisse - ciò che non sembra anelare di là dai mezzi della scienza - a rea– lizzare I'« ectogcnesi ,> o sviluppo in provella. In ogni modo, sia che cambi la com1>osizioue del suo patrimonio genetico cou una super-eredina, sia che aumenti le di1nensioni del suo cervello, il risultato per l'uomo non muta. Egli si darebbe con le sue mani un erede superiore, ,m « del– fino » meglio dotato, e con questa pro,•a su1>rema dell'intellet10 com– pirebbe una sorta di suicidio deUa specie, un <e antogeuocidio », se così oserò dire. Creanclo il Supe•

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