Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961

in quara111adue anni. E lo conformo. Trenta. milio,1i in cosi poco 1empo, non vi dicono uien1e? Qunn10 alla censura intellettuale. al eondizionnmeu10 sistematico del– l'individuo, al soffocamen10 della co.;cienza, dalla culla alla tomba, il comunismo to1ali1ario ha superalo la Chiesa. Voi vivete, in Italia, sot• to un regime democratico-cristiano di cui il Vaticano è l'ispiratore. Tut– tavia, potete pubblicare i vo:;tri giornali, fare della propaganda, e– ,;istere come individui e come mn. vimcnto. Come voi, altre correnti di pensiero d'altri partiti, altri non• conlormisli ed oppositori, nitri uo– mini liberi possono (are altre11an10. Sarebbe questo possibile se il co– munismo trionfosse? Voi sapete be– ne che la risposta è negativa. )fon ho, quindi, il dirilto di dire che il comba1timcnto piì1 importan– te e più necessario che s'impone a llltti coloro che si preoccupano dei problemi della storia altualc è quel~ lo che può, se noi ci riuscissimo, impedire il trionfo d'un regime che per la sua brutalità, la sua disuma– nità, ferocia e il suo cara1terc essen– zialmente liberticida, il suo totali. iarismo politico, economico, socia– le, intelleuuale non ha il suo ugua– le nella storia? Al tempo dei Faraoni vi furono dei periodi di relativa li– berlÌI. Certo, dispiace di doversi battere contro degli opcrni ri\•oluziouari, ma questi 01>erai ci impi<'t""herebbe– ro domani, con molta facilità, in no– me della rivoluzione e ucciderebbe– ro anche l'ombra della libertà in nome del prole1ariato. Ci furono an– che dej fascisti, nazisti, falangisli sinceri. La 11os1raonesli1 ci obbliga di riconoscerlo. In questo dramma della storia umana è terribile che uomini ugualmente since1·i si ucci– dano ira di loro credendo di far bene. Ciò è accaduto piì1 di una volta! à'la gli elementi di base, comuni. sti, bene ammaestrati, impiegano Te ~:el:lseanni dei fascisti, e si condur– rebbero forse peggio d"omani. Perciò noi siamo costretti di cli– fonderci. Nella mia lettera dicevo che Fran– co stesso ha liberato dalla prigione o dall'crgas1olo, dopo, e spesso pri– ma della fine della loro condanna, dei carcerati, mcn11·e in Russia IUt• li sono morii nei carn1>i di concen– tramen!o senza che fossero s1ati condannati. È o non è vero? È ri– J>rove\•ole, dal punto di vista anar– chico, dire la verità? E si 1>uòfare opera utile chiudendo gli occhi da– vanti alla verità? Tutto questo, naturalmente, non mi fa gridare: E"vi,•a Frauco. Ma (! un errore che si commette, un er– rore i-torico, non tenendo conto delle dimensioni del pericolo, e del– la rcsii-lcnz:1 che bisogna opporgli. GASTON LEVAL La scelta del minor male I L M O o o e o M' EH A stato pre. sentcao lo scriuo cli G. Leval su, Corrispondenza Socialista e le, man• canza cli indica::.io,ie clelln fonte eia cui era stai.o preso, ci fecero credere che rec,lmente facesse parle di unn discussione tre, /fervé, Hag,wuer e Letml. Ma l'equivoco in se stCS$O non lw nessunc, importan:a: dopo le precisazioni cli G. Leval ritenia- 231

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