Volontà - anno XIV- n.4 - aprile 1961

EST-OVEST: contributon. 5 II nemico n. 1 J :or:~\: NI;·,;~ u clco~~~1~:,~:; ad unn mia leucra indirizzatn ad Hagnnuer che era stnta pubblicata su La Réuolution Prolétarie1111e, e dal commento in <1ucstione vengo a conoscenza che è stata i-iproclolla in Corrisponden:a Sorialista, Deb– bo precisare che il mio scrit10 non faccvn pnrtc di una discussione tra Hervé, Hagnauer, e me, ma venne, si vede, cosi presentato, per inizia. tiva della sua redazione, da Cor• rispondew:a. Socialista. Non so se la traduzione sia stata fedele. Ncll'iu– siemc, dn quanto riassunto su Vo– lontà. ho l'impressione di sì. l\111 dai commenti, temo che <ttrnlclu::eo~a di mio non sb. srnto ri1nodotto ('011 e:aal!ezza. Eeco il commento su cui dcbbv fare una messa a 1mnlo: « lrtoltrc, ,ion ci si può /ore pa– fodini della libertà tollerando nel proprio .~eno 111moricome quelli di frm1co o di piC'coli diuarori clei pc,esi dell'Amcric" lmlofo1i11a, del· l'Africa e delfAsfo ». Presentando cosi le cose sembre– rebbe che io rnstcncssi l'allcanzn con le dittature fosciste per combat– tere il comunismo toto.litario. Non ho scritto niente che possa somigliare a tale C< strategia>>. Ho 1 ,·cdi « Socialismo o UJ)ita.lisnio di S111- 10 ». Yolo,itò. 11,2, febbraio 1961, pag, 123 e ,eg. scritto che il follo che le dittuturc di destra comba11iuo il totalitarismo comunista uon <le,•e inq)edirci di so~lcnere, noi pure. In nostra lot• tn, perchè nell'intersecarsi dei fatti della storia eapirn che formazioni 1>oli1ichco sociali nemiche, combat- 1i110 nello stesso tempo lo stesso ne– mico, ma con dei fini assolutamenle di,•ersi cd op1>0s1i. Davo <p1ald1è esempio. Aggiungerò a questo pro– posilo una frase di Malatesta che non ho mai d imcnticato: « Anche lo Zar era un nemico del parlamcn• taril'lmo, ma 11011 per le nostre stesse mgioni ». Tn Francia prima del 1914 gli a– nal'chiei sostcnevnno una campngna nntimilitarisla nello stesso tempo dei camelol.$ del re. 1 socialis1a cc lo rimproverarono perehè dicevano che facevamo il gioco dei peggiori reazionari, mn ciò non ci impedì di continuare In nostra lotta in ta- 1,i senso. Situazioni simili si 1>re- 8cntnno continuamente. Avevo cita– to questi escm1>i per confutare In tesi di alcuni che nella Révolutiou Prolétarie,wc a\'evnno espresso i lo– ro scrupoli di combattere gli operai comunisti perchè, secondo essi, bi– sognava innnnzilutto affrontare i go– ''crni fascisti che comnnclano in Spn• gna e in <1unlche 1,iccolo paese del– l'America Jndolatina. Non dissi affatto che bisognava allear.si a questi go,crnanti; tale i- 229

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