Volontà - anno XIV- n.3 - marzo 1961

A N T o L o G I A Dura preparazione alla vita I o o E Be o molto a mio padre. Il primo grande ricordo della mia vita mi riporta all'età di otto anni. Ero la maggiore di tre sorelle e volevo un gran bene a papà. Ogni volta che tornavo dalla campagna mi pareva un dio consolatore, sempre con le tasche piene di lumache e talvolta con un uccellino vivo in petto, sotto la camicia. Il suo mestiere di muratore a secco lo teneva per lo pili in campagna. Prendeva in appalto lavori di strade e case rnstiche, pozzi, muretti. Veniva in paese ogni sabato per ripartire il lunedì. All'alba del lunedì, sentendo i rumori per la casa io aprivo g1i occhi e chiamavo: « Papà, prima che te ne vai, vieni qqui che ti debbo baciare ». Lui ris1>ondeva: « Sì, va bene». Gli occhi mi si chiudevano dal sonno. Poi ad un tratto mi risve– gliavo di nuovo, papà non lo sentivo pii1, doveva essere partito, ed io mi laweutavo con la mamma. Lei rispondeva: (( to, è qui fuori, che aspetta il carretto per mettere la roba )). Talvolta quell'i1u1uicto dormi– veglia durava piì1 di un'ora, finalmente papà si avvici11ava al nostro letto e mi baciava assieme con le sorelline che pure si erano svegliate. Ero felice di poter baciare la grossa mano callosa di papà, dura come un sasso, ma piena di ,,ita. Mi sentivo così piccola in quel momento, mi semhra,•a di baciare Iddio. l\le lo ricordo, prima di. partire per l'Africa Orientale nel 1936. Aveva comprato una carta geografica c l'aveva messa nell'alcova, vicino alla tavola e lì, quando si mangiava, papà ci segnava coll'indice Snez, il Mar Rosso, tutto il tragitto, gli luccicavano gli occhi, era eccitato, andava laggiù per lavoro, a fare un po' di forltma, aveva quattro femmine a carico e non voleva che ci mancasse niente. Il nostro aiuto consisteva nel lare economia e in qualche lavoretto utile. La mamma era bravissima nei lavori all'uncinetto, guadagnava a quei tempi mezza lira al giomo e così a poco a poco ci preparava (< la roba », il corredo. Fi110 cla piccole ci aveva abituate alla pu1izia, all'igiene c a tutt..i i lavori di casa. L'aiutavamo perfino a tessere la tela. Papà partì una domenica di luglio. La casa era piena Ji gente come quando è morto qualcuno. Ln porta si chiuse come per lutto, ed io svenni. Per due ore lo chiamai, • l..e 1>11ginche riproduciamo le abbinmo prese da to: Quaderni del Cinema •• ediz. dcU-Associnzionc J)Cr la Libcr1à di Cultura, Roma 1960, mn fonno parte dell'opera: Una dorma di Ragusa, di Maria Ocehipinti, Luciano La11<lieditore, Firenze 1957.

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