Volontà - anno XIV- n.2 - febbraio 1961

Ecco il bilancio di questa lunga lotta: al passivo possiamo mettere innanzitutto il voto della legge Eyskcns. Benchè debba, dopo il volo alla Camera, seguire la trafila costituzionale, essa sarà certamente approvata dal Senato, entro il tempo previsto. Molto importante eia mettere al passivo è l'incredibile disordine che regna nella grande confederazione sindacale, tanto dal 1mnto di vista organizzativo quanto da <1ucllo dottrinale. Inoltre tre morti, centinaia di feriti e centinaia di arrestati. Dei rancori e delle delusioni. All'attivo, mettiamo subito, la meravigliosa dimostrazione di potenza che ha arrestato tutte le attività - che potrebbe diventare distruttiva - della classe operaia, nonostante cruesta fosse divisa. Dimostrazione tanto più inaspettata in (tuanto negli ambienti dirigenti del paese ci si raJlegrava dell' « imborghesimento » della classe operaia. Risposta chiara a tutti coloro che prclcndono che i lavoratori del Belgio godano d'uno standing di vita superiore - ci si chiede allora qual'è lo st<mdirig di vita dei lavoratori degli altri paesi. All'attivo ugualmente, gli inevitabili raddrizzamenti che saranno richiesti dalla base sindacale delle de,•iazioni integraliste che sviano il movimento sindacale dalla sua missione rivoluzionaria. L'indipendenza completa che sarit richiesta verso i partiti politici e il governp. La proibizione di un doppio mandato politico e sindacale. ln(inc, la certezza che hcnchè votata e sanzionata, la legge unica non potrà mai essere applicala. La volontà del popolo lavoratore si è espressa molto chiaramente per prevenire <1milsiasi altra aggressione reazionaria dalla parte di coloro che succederanno al governo altuale. E verseremo semplicemente in 1>rofi11i e perdite, lo scioglimento delle Camere che non modi(ichcrà per niente l'as1>ello economico• Cir1an• ziario del paese, e forse neppure la sua (isionomia politica. I lavoratori belgi tengano la polvere al secco. E consolidino la loro arma sindacale: la F.G.T.B. h:AN oE BoE 2. Il dramma del Congo Q u AN o o I LA" o RA T o R I africani dell.a grande società di tra– sporti OTRACO scioper<1rono, lo scorso nouembre, sperovano, do da 1uw parte un sostarr:iale aumento di salari, dall'altra, ww promozione nella gerarchia delle /uri:ioui. La mag,;ior pari.e dei posti direttivi, di capi e di coril.rolli ermw occupati da Eu.ropei i cui salari erano elevati. Per lo stesso lavoro, la tari/la dell'operaio europeo ern il. quintuplo di quelle, dell'operaio congolese. Si tratlllVll di ,m varl.icolare con/litt.o che mett.eva in evidenza ciò che l.'in.diper1de11zllsignificava per il salariato. L'OTRACO contro/fa la flot.ta fluviale del. Congo e le ferrovie di: Léopoldville. Matadi, cioè le 100

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