Volontà - anno XIV- n.2 - febbraio 1961

muoali, dei ferrovieri, del settore del gaz ed elettricità paralizzava poco a poco tutta la vita economica cd amministrativa del paese. J servizi del porto d'Anversa non erano più assicurati, nessuna nave poteva più en• trare nè uscire dal porto. Improvvisamente i portuali abbandonarono il la,•oro e andarono in corteo alla sede dell'U.8.0.T. per reclamare l'ordine di sciopero al loro presidente Keyser che a loro nome aveva appena detto « no » al movimeuto. Fu necessario l'intervento della polizia per liberare la sede sindacale. Sotto la minaccia di vedere arrestare tutte le attività vitali del paese. i governatori delle provincie furono cosi retti dalla centrale Gazelco ( il se– gretario nazionale è Yerua) di limilare il consumo della corrente elettrica alle attiviti1 strettamente necessarie. Improvvisamente quasi tutlu l'indu– stria ed il commercio furono paralizzati. Dei « disoccupati » forzati si unirono agli sciopcranli, trovandosi nell'impossibilitìt di spostarsi e la mancanza di trasporti fu una causa della diserzione dal lavoro in un paese in cui le campagne forniscono alle città masse di lavoratori. Nella Vallo– nia, a Touruai e a Verviers, lo sciopero fu ,,eramente generale. Nella Fiandra, nonostante la cattiva volontà di certi dirigenti, focolai di scio• peranti si accesero e manifestazioni scoppiarono attirando una folla scm• pre più numerosa. A Bruxelles, Hervé Brouhon (un altro deputalo) fo ob– bligato di uscire dall'immobilismo, spinlovi dalle organizz;izioni locali, Ira le quali i metallurgici, i servizi pubblici, i trasporti, ecc. I tram, trasci. nati nel movimento, bloccarono i trasporli. Le manifeslazioni rumorose percorsero la città e occuparono per delle ore, ogni giorno, le arterie cen– trali, disorganizzarono tutto quello che poteva ancora sussislcre di atti– vità industriale e commerciale nella capitale. Si possono calcolare a sci o settecento mila i lavoratori impegnati ne11a battaglia, senza che tuttavia la F.G.T.B. avesse ufficialmente decre– tato lo sciopero generale nè creato un comitato nazionale di coordina• mento dello sciopero. Era C\'identc che le consegne politiche del P.S.B. avevano il sopravvento sulle indispensabili discipline sindacali. L'esasperazione si di[fondeva a poco a poco agli scioperanti e alle forze dell'ordine: 1>olizia, paracadutisti, gendarmi. Gli incidenti, sempre più violenti, scoppiavano in tutli gli angoli del paese. Fu durante una mani(estazione organizzata dall'Azione Comune ( par– li ti, sindacati, mutualità, cooperative) di Bruxelles, la prima a cui i po– li1ici dettero !a loro impronta, che le forze dell'ordine fecero la prima vittima. Esistevano allora tulle le condizioni per prendere in mano, con CO• scienza ed energia il movimento. Sarebbe stato necessario che le tendenze facessero tacere le loro divergenze e che la l<'.G.T.B. decretasse lo sciopero generale, ne tracciasse i piani e ne prendesse la direzione nazionale. Il sangue era corso; un cada\'ere si trova,•a tra il go\'erno e la classe operaia. Ma mentre il signor Eyskens lanciava la sua ultima sii.da alla F.G.T.B. 98

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