Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

La corte pontificia fu per dei seroli un focolaio di prostitu:i:ione e tutt'altro d1e edi- 6cante fu quello che accadde nella ciuiì pa• pale di Avignone. Fino al XV,111 secolo, lu– panari autoriu111i ria Brevi e lndulgen:i:e si JDoltiplicarono e la Chiesa ricavava benefici da eMi. Quando poi le autorità ccf'lesiastiche si ac• coniarono con quelle ci,•ilc per rcgolari:i:– zare la prostituzione, nuc(1ue il regime del– le case chiuse. Con questi illustri preçeclenti non c'è da stupirsi che la senatrice Merlìn abbia foti• cato tanto a ,·arare il suo progetto ,li 11b-0Ji. zionc (lelle eue chiuse! A.narchi■Mo • A.tei•Mo - A.gno■tici■Mo Con questo ti1olo un compagno che si firma « 11 vecchio ,!ella montagna » su L'A. d,mata ,lei Refrattari ( 17 ,licembrc 1960) ripremle un tema che in pussnto suscitò ani– mate discussione .sulla nostrn stampa. E nel– lo scritto siamo anche noi ricordati per (Juanto sullo sie~ argomento pubblicnm• mo anni fa sulla 110!ltrarivi.sia e altrove. 1 Egli infatti, CO!IÌ scrive: 11 ••• !ulla rivista Volontà, apparvero i primi articoli 11 (vuol riferirsi al periodo del seconclo dopoguerra) « per contraddire Sebastic11 Faure, che era stato il più vigoroso e pe~istente clifcnsore dell'ateismo del movimento anarchico e du– rante tutta la sua lunga vita era stato anche considerato, se non il più grande, certo uno clei pili attivi ed eloquenti propagatori del• l'anarchismo, Faure era morto da vari anni e non potè difendersi da quelle criliche e, quel che fu peggio, neanche fra i vivi vi furono compagni che sorgessero a difen– derlo,,. Il fatto di avere quesla rivista espress-0 il proprio dissenso dalla posizione ateistica di S. Faure non diminuisce per niente la figura di militante che egli fu. Anche se S. Faure fosse stato vivo non aveva da « di– fendersi • contro il nostro alleggiamcnto 11· gnostico in fatto dì Dio. Avrebbe potuto con• 1 J'ofontà a. lii, nn. 3, 4°5; e a. IV 1111. l, 2 e 6, e L'Ad1rnata, 12-11°1949. trobatlerlo e nulla piii. Non esistono ipse dixit per gli anarchici e l'atteggiamento mentale di ognuno di 11oi,nnehe del più mo• de!to compagno, e rispettabile se onesto e sincero. Chiarito questo punto che ha la .sua im– porlanza, è difficile spiegare in questa sede, la posizione (lell'agnostico di rr-011teal pro– blema di Dio. Ta11ti discorsi fatti preeeclcn– tementc non hanno servito a far capire che l'esistenza o la non esistenza di Dio è soste- 11ibilc $Olo in sede di puu metafisica, uo campo, in cui noi non ci sentiamo di entra• re. Alle 12 pro,'e della non•esistem:a di Dio possono es.sere contrapposte altre 12 o an– che pili pro,•e di esislcm:a di Dio e le une equivalgono le aloe. E' una gi1111astica di parole, 1111 gioco intellettuale che potrebbe essere unche di1•erteu1e, ma lascia <1uasi sem– pre gli uni e gli altri nelle loro rispettive posi~ioni. Dichiararsi agonistico C per noi 1111 al• 1cggiamenlo di onestÌI. Il che non ci imrc• <lisce di non credere in Dio, (li tro,·arc che esso è una creazione del cervello umano; di comhattere con tutte le nostre forze le re• ligioni che su 11ucll'idca•fantas01a si sono create, e le Chiese che, a loro volta, ,·i ha,1- 110 fabhricato meccanismi così polenti da te– nere nella schiaviti1 e nell'obbcdienia i po– poli da un'infinità di secoli. Se agnostico, per estensione, ha preso il significato di indifferente di fronte a par. ticolari problemi e fatti, noi invece lo ri– portiamo al signihcato che gli a,•eva <lato T. H. Huscley che a,,eva creato la parola agnosticismo, e cioè: « il pensiero umano non ha la capacilii di superare l'ambito del– la realtà fenomenica e di conoscere l'esscn• za ultima della realtà •· Ma non siamo in– differenti all'idea di Dio che consideriamo uno dei maggiori ostacoli allo sforzo di ul– teriori conoscenze dell'uomo, e di fronte al– le religioni ed alle Chiese !Ìamo dei com• hattcnti. Non e, quindi, da attribuirsi all'agnosti– cismo la poca combat1ivi1à del nostro mo– vimento che l'autore dello scriUo in que– stio11e lamenta (e gius1a1nente), Anche noi 61

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