Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

Nota sul teatro I L TE A T RO, come la slampa cd il cinema, è uno dei mezzi di cul– tura che maggiormente esprimono quanto di meglio esiste nel campo dell'umano pensiero. Piìi che Ja filosofia o la stessa musica, il Teatro porta, direttamente al cuore del pubblico, il significato profondo del pensiero dell'autore. Ed è impossibile catalogarlo n seconda delle nazioualità, come molti conformisti si sforzano di fare, perchè come tutte le manifestazioni di <:ul– tura, cli arte e di pensiero è, e deve essere, apatride. Il Teatro, proprio per le sue caratteristiche di libera e~pressione, non può appartenere a questo o quel patrimonio di cultura nazionale, non può essere rinchiuso tra le quattro mura di un qualsiasi monopolio. Il Teatro, come tutte le manifestazioni dell'umano pensiero, è libero. Ed è giusto che sia cosi. Esso si libra lontano, al di sopra dei confini e delle barriere co– sti1nitc dalle varie patrie, e circola tra tulli i popoli, portando, a volle, i lavori degli autori fin nelle pili remote conlrade della terra, permettendo così lo scambio piit genuino e schietto che si possa immaginare: Ja libern circolazione delle idee. Il Tcalro, proprio per le sue attivitZ1 sceniche, è una delle forme pili intelligibili della cultura umana, e può arrivare a dei risultati di alto iuse. gnamento che non è facile raggiungere con altre formule o discipline dello umano sapere. . Attraverso l'azione scenica è possibile esprimersi chiaramente e .:.pie– gare tante situazioni che sarebbe arduo tentare di farlo con altri mezzi. Proprio per questa intelligibiliti1, e per la possibilità di circolare fa. cilmentc, il Teatro (come del resto il Cinema) viene oslacolato dai potenti che, temendo il risvegliarsi dello spirito feroce di critica sopito nei po– poli, lo violentano ad ogni occasione, mutilanclolo. imbavagliandolo, me– diante l'istituzione della censura. Lo Stato, sia esso ~ocialista, fascista, liberale o democratico, nrnntiene in piedi la poderosa e costosa impalcatura censoria, proprio per evitare il libero propagarsi delle idee attra,,erso le ribalte e gli schermi, e per stendere il velo dell'ignoranza sulle cose del nvJDdo. I censori di tutti i paesi con i loro occhi miopi isteriliscono l'essenza polemica e critica dello spirito degli autori, creando le diverse categorie degli argomenti proibiti. Abbiamo, quindi, paesi dove non è possibile agi1are problemi antimi• litaristi, altri dove è vietato combattere il nazionalismo, criticare la pro– prie1à, discutere di argomenti religiosi, ccc. 55

RkJQdWJsaXNoZXIy